Sulla "lunetta" Matola tace ancora...

DUE MESI DI STOP ALLA LUNETTA?
La Regione chiede approfondimenti a RFI. Matola tace ancora...
CHIVASSO - Un altro inciampo sul cammino del progetto lunetta o peduncolo ferroviario di Chivasso? La Regione chiede a RFI integrazioni e chiarimenti circa l’ultimo progetto presentato. Riassumiamo in breve la vicenda. Il 27 luglio scorso ITALFERR, per conto di RFI, cioè delle ex Ferrovie dello Stato, deposita in Regione un nuovo progetto di lunetta, diverso dai precedenti. Il Comune di Chivasso lo sa, ma non informa i cittadini, che hanno 60 giorni di tempo per presentare le loro “osservazioni”. Forse qualche residente a Montegiove avrebbe qualcosa da dire. Forse anche qualcuno delle zone Blatta, Mauriziano, Rivoira, vicine al nuovo tracciato. Ma Matola non parla. Trascorsi i 60 giorni, il 21 ottobre si riunisce in Regione la “conferenza dei servizi” per esaminare il progetto: vi partecipa anche il Comune di Chivasso, insieme a RFI, a numerose direzioni della Regione, e ad altri soggetti coinvolti. Evidentemente insoddisfatta della documentazione presentata, la Regione chiede a RFI e ITALFERR non pochi chiarimenti, e il 2 novembre manda a RFI una lettera avente come oggetto “richiesta integrazioni”. RFI ha sessanta giorni per rispondere. La lettera è inviata per conoscenza a molti altri enti e agenzie: una lista di due pagine, della quale fanno parte numerose direzioni e settori regionali (opere pubbliche, ambiente, programmazione strategica, difesa del suolo, Arpa, ecc.) alcuni ministeri, la Regione Valle d’Aosta, la Provincia di Torino, i Vigili del Fuoco, l’Autorità di Bacino del Po, l’AIPO, l’ARPA, l’ASL, e ovviamente il Comune di Chivasso. Quanta fatica costerebbe pubblicare la lettera sul sito del Comune? E’ un atto pubblico, regolarmente protocollato. Ma il sindaco non lo fa.  Nella lettera la Regione chiede a RFI “integrazioni e adeguamenti progettuali”. Sono ben tredici punti. Tra cui modifiche al tracciato dei binari, e alle altre opere previste: alla viabilità, ad un sovrappasso ferroviario, alla collocazione del campo base, ecc. E ben tre punti riguardano quella che alla buona possiamo chiamare questione idraulica e geologica. Si chiede: 1) di “garantire la corretta laminazione delle acque”; 2) di non cambiare l’attuale tracciato del Rio Orchetto; 3) di integrare e approfondire lo studio idraulico presentato e soprattutto di accertare “l’effettiva profondità della falda superficiale presente nell’area in oggetto”. L’ultimo punto appare quasi un rimprovero a RFI di non avere studiato a sufficienza le condizioni idrogeologhe in cui si trova la zona. Considerate le due alluvioni del 1994 e del 2000, il rilievo non è di poco conto. Si tratta di questione importanti, che ai chivassesi sarebbe opportuno far conoscere. Ma il sindaco tace ancora.
Piero Meaglia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

la notizia dell'intervento della regione è una buona notizia. Ma non dobbiamo mollare la lotta. Io non chiedo solo al sindaco di dire qualcosa, ma anche a tutte le forze politiche, anche a quelle che sono corresponsabili del progetto. Il PD vuole esprimersi pubblicamente su questo tema? vuole fare una dichiarazione, non solo come sede locale ma anche e sopratutto a livello regionale contro questa follia costosa, dannosa e inutile? Non è sufficiente scaricare la colpa si Matola (che sicuramente non agisce come potrebbe) Il problema è che chivasso deve essere svincolata dalla sevitù che oramai da anni vive nei confronti di Torino e anche di Settimo. Per usare una parloa d'ordine da altri abusata "padroni a casa nostra"

Massimo Zesi

Federazione della sinistra