CHIVASSO - Le associazioni ambientaliste Legambiente Circolo di Chivasso e Pro Natura Torino intendono ribadire la loro ferma opposizione al progetto di realizzazione di una centrale a olio di palma nell’area ex Lancia.
Come associazioni ambientaliste, abbiamo sempre sostenuto che produrre elettricità con le biomasse è utile soltanto se le biomasse in questione rappresentano gli scarti di una produzione locale (ad esempio la paglia di riso nel vercellese, che viene in ogni caso bruciata nei campi, o i liquami degli allevamenti intensivi), ma non ha senso quando la materia prima da bruciare, come in questo caso, viene da molto lontano. In tal modo si contribuisce a distruggere l’ambiente delle zone in cui viene coltivata, come le foreste dell’Indocina ormai quasi scomparse, sottraendo risorse all’agricoltura locale. I certificati verdi non tengono conto di questo aspetto, che costituisce un danno ambientale irreversibile e non contribuisce certo a raggiungere gli obiettivi del protocollo di Kyoto.
Inoltre, la centrale in questione viene a inserirsi in un territorio come il nostro, già gravato da pesanti carichi ambientali, come la centrale Edipower, la discarica di Pogliani, l’Alta Velocità e un dissennato consumo di territorio, che rendono ormai inaccettabile qualsiasi intervento che contribuisca a peggiorare la situazione di un ambiente ormai al limite della vivibilità.
Rispetto alla documentazione presentata per il progetto in questione, un primo rilievo riguarda lo studio richiesto al committente dalla Provincia di Torino, volto a valutare il bilancio relativo all’emissione di CO2 sull’intero ciclo di produzione e trasporto del combustibile. Nella determina di autorizzazione della Provincia si dice che questo studio “ha dato esito positivo, anche nel caso di approvvigionamento oltre oceano, evidenziando che il progetto contribuisce al raggiungimento degli obiettivi del protocollo di Kyoto”. E quindi l’autorizzazione è stata concessa anche in base alle risultanze emerse da questo studio.
Se però si va a consultare lo studio allegato alla documentazione, ci si rende subito conto di alcune cose particolari. La prima è che vengono studiate le emissioni di CO2 relative alla lavorazione dell’ olio di colza e di girasole coltivati in Europa, e non si dice nulla dell’olio di palma coltivato in Indocina, con cui verrà alimentata la centrale in questione. Come minimo si tratta di dati non pertinenti e carenti. Nonostante questo, lo studio stesso ammette che le emissioni totali di CO2 sono superiori di circa il 25% a quelle di una centrale a gas metano. E sarebbero anche da rivedere i dati relativi alle emissioni per il trasporto, che sembrano sicuramente calcolati per difetto.
E’ vero che ormai i termini per le contestazioni sono ampiamente scaduti, ma secondo noi sarebbe comunque opportuno che l’amministrazione e il Consiglio Comunale facessero rilevare queste incongruenze in provincia.
Un altro elemento su cui il Consiglio e l’amministrazione potrebbero intervenire e dovrebbero vigilare riguarda le prescrizioni che il committente è tenuto a osservare. La Provincia prescrive che: “Contestualmente alla comunicazione dell’entrata in esercizio dell’impianto, l’impresa dovrà trasmettere il programma delle intese e degli interventi finalizzati al conseguimento, entro 5 anni dalla data di entrata in esercizio, dell’obiettivo di regime, in funzione degli sviluppi della rete di teleriscaldamento di Chivasso e delle utenze nell’ Area PEC ex Lancia, nel polo industriale Chind, nel consorzio PiChi stesso e altre eventuali”.
Questo obiettivo prevede il raggiungimento di una efficienza energetica del 75%, sia d’inverno che d’estate. il Consiglio e l’amministrazione dovrebbero controllare che, prima dell’entrata in funzione dell’impianto, come prescritto dalla Provincia, il committente presenti un piano serio e credibile per raggiungere questo obiettivo entro 5 anni, altrimenti l’impianto stesso non può entrare in funzione.
Piero Meaglia, per Pro Natura Torino,
Domenico Cena, per il circolo Legambiente di Chivasso.
1 commento:
Io continuo a preferire l'olio di palma nella Nutella, è molto più apprezzabile e fa bene all'umore. Ferrero! Ma perchè ti fai scappare tutte queste tonnellate di ingredienti x la tua Nutella? Non sarai mica tu che dirotti l'olio di palma in un motore perchè conviene bruciarlo a 28 cent x Kw prodotto? Spero proprio di no, il mio amore per la Nutella ne risentirebbe molto...
Nani Moretti
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