OCCORRE PORRE UN FRENO ALLA CEMENTIFICAZIONE
E ALL'APERTURA DI NUOVI CENTRI DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE!
E ALL'APERTURA DI NUOVI CENTRI DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE!
Le alluvioni incessanti del Veneto dovrebbero farci riflettere su come e quanto le nuove cementificazioni e artificializzazioni del territorio possono contribuire a creare i disastri. La provincia di Torino in questo ultimo ventennio ha subito un consumo di suolo che davvero lascia senza parole (7500 ettari dall’88 al 2006) e che dovrebbe frenarci e farci riflettere prima di divorare altri pezzi di verde.
“I paesi più moderni hanno compreso i molteplici rischi ad esso connessi e stanno lavorando per un’inversione di rotta – dichiara Vanda Bonardo, Presidente Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta - Su questo fronte il Piano Territoriale di Coordinamento ( PTC) della Provincia di Torino, proprio per le novità inserite per quanto concerne le limitazioni di consumo del suolo, potrebbe divenire un esempio di gestione lungimirante del territorio, sempre che le richieste di deroghe e le eccezioni non ne stravolgano totalmente il significato. Siamo anche particolarmente soddisfatti della posizione presa dal Presidente Saitta riguardardante la necessità di porre finalmente un freno all’apertura di nuovi centri della grande distribuzione nell’area torinese, a partire dai casi di cui si parla in questi giorni a Sud di Torino, tra Nichelino e La Loggia.”.
“Il nostro territorio ha attraversato e sta attraversando tuttora una grave crisi economica ma sicuramente la via d’uscita non può essere rappresentata da progetti basati su un pressante e incontenibile consumo di suolo e il ricatto dei posti di lavoro francamente ci pare inaccettabile –. Conclude Nanni Passerini, presidente del circolo Legambiente di Carignano -. Nuovi posti di lavoro si potrebbero trovare nella gestione del territorio, creando così le condizioni affinchè in avvenire non debbano più accadere situazioni come quelle verificatesi nel 2000 in tutta la zona Sud della provincia di Torino per l’esondazione del Sangone, Chisola, Lemina e della rete idrografica minore”.
La grande distribuzione è stata negli ultimi anni sovradimensionata: sappiamo che nell’area a Sud di Torino, cosi come per altro nel resto del territorio provinciale, sono state rilasciate negli ultimi anni autorizzazioni per strutture commerciali per centinaia di migliaia di metri quadri! A nostro avviso, invece, la grande distribuzione può essere attivata se e solo se, da un lato, si dimostra che non determina la chiusura degli esercizi commerciali di vicinato, che rendono vivibili i centri abitati esistenti, e se, dall’altro, sono in grado di collocarsi in aree già urbanizzate e dismesse dalle precedenti attività, senza determinare la necessità di realizzare pesanti infrastrutture. Molte sono le aree industriali dismesse nei comuni a Sud di Torino, a partire dai comuni di Nichelino e La loggia, tali, oltretutto, da non essere collocate in aree agricole a ridosso del Parco di Stupinigi o del Parco del Po.
Fabio Dovana, Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta
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