CHIVASSO - Un buon successo di pubblico ha accompagnato la serata svoltasi lunedì presso il Teatrino civico che ha visto come ospiti d'eccezzione Giovanni Impastato (al centro nella foto) e Franco Vassia, autore del libro-intervista "Resistere a Mafiopoli. La storia di mio fratello Peppino Impastato".
La serata è stata l'occasione per riproporre la storia ed il sacrificio del giovane Peppino Impastato.
Peppino, per chi ancora non lo conoscesse, ha combattuto per tutta la sua esistenza contro il potere mafioso, unendo questa sua lotta alle tematiche che in quegli anni densi di impegno civile, lo videro protagonista in quella parte di Sicilia nelle lotte a fianco dei contadini contro la terza pista dell'aeroporto di Punta Raisi, per l'emancipazione culturale dei giovani e delle donne, tenendo sempre in prima fila l'impegno quotidiano per una informazione controcorrente, che sfociò, alcuni anni prima del suo omicidio, nella fondazione di Radio AUT, dai cui microfoni Peppino ed i suoi compagni di Cinisi, sfidavano il potere mafioso senza mai abbassare la testa. Non una cosa qualunque, in quegli anni di strapotere mafioso, per uno come lui che proveniva direttamente da una famiglia notoriamente appartenente alla mafia. Uno come lui che porto' la sfida civile alla mafia combattendo in prima persona nel difficile contesto del classico paese siciliano di quegli anni, arrivando anche a candidarsi alle elezioni comunali per le liste di Democrazia Proletaria, marcando in tal modo una differenza anche di tipo politico con il resto di una sinistra secondo lui troppo arrendevole sia nei confronti del potere politico, che di quello mafioso. Un ottimo libro, scritto sottoforma di una serrata intervista a Giovanni Impastato, da parte del giornalista Franco Vassia. Un libro da consigliare ai piu' giovani, per far sì che il nome di questo ribelle senza tempo possa rimanere scritto in modo indelebile nell'universo dell'utopia di un mondo piu' giusto e solidale.
Una buona iniziativa, promossa dall'associazione Foravia e dalla fondazione Immagina, col patrocinio dell'assessorato alla cultura del Comune di Chivasso.
Una iniziativa positiva se letta dal punto di vista puramente informativo, considerato che parlare della vicenda umana e politica di Impastato è un'occasione per consolidare la memoria storica di una delle piu' alte figure dell'antimafia politica. Ma è anche un'iniziativa che lascia qualche dubbio se si pensa che meno di un anno fa in consiglio comunale il consigliere Michele Scinica propose l'intitolazione di una via al compagno Peppino Impastato, cosi' come hanno fatto nel recente passato la vicina Brandizzo e Monteu da Po con l'intitolazione della scuola comunale. La risposta della maggioranza di centrodestra fu negativa: dov'era l'assessore alla cultura che adesso offre il patrocinio ad una serata su Peppino? E dov'era ancora quando si negava il patrocinio all'Associazione Nazionale Partigiani, sezione Boris Bradac di Chivasso, per la proiezione del docu-film "Nazirock" sulle nuove destre? Certo, mi si potrà obiettare che sia positivo che finalmente la destra sia sensibilizzata alle tematiche legate all'antimafia, del resto anche Paolo Borsellino mi pare fosse iscritto al Fuan e non tutte le figure dell'antimafia sono riconducibili anche alla sinistra. Ma non è questo il ragionamento che voglio fare. Molto piu' semplicemnete, intendo evidenziare come in questo periodo in cui i riferimenti politici sono sempre piu' labili, c'è chi, dal proprio posto di comando, si adegua a questa situazione, sponsorizzando oggi una lezione agli studenti liceali in cui si legge un'ode alla famigerata X Mas, e l'anno dopo una serata o un incontro con altri leceali su Peppino Impastato. Veramente siamo autorizzati a pensare che "tutto fa spettacolo", specialmente quando si avvicinano le elezioni?
Spartako.
1 commento:
Mi ha fatto piacere rivedere Impastato e sentire la sua voce. Penso che sia importante per "noi del nord" avere momenti che ci ricordino chi ha dato la vita per la nostra di vita, e quanto tutti noi siamo dentro al problema delle mafie. Avrei però una cosa da chiedere al Sindaco, che molto opportunamente ha dato il patrocinio alla manifestazione: cosa ne pensa di chi, nella sua maggioranza ha come riferimento politico un certo Dell'Utri, (ripetutamente condannato per mafia) tanto da averlo invitato a Chivasso per tenere a battesimo i circoli del buongoverno? E' possibile essere contro la mafia e contemporaneamente farsi rappresentare da uno che considera un mafioso un eroe? Caro sindaco, mi risponda, per favore
Massimo Zesi
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