Un progetto a scatola chiusa?


Bene l'acquisto dell'ex collegio S. Giuseppe, ma per farne cosa?

CHIVASSO - Dopo molto tempo dalla mia pubblica proposta, Fluttero avrebbe deciso l'acquisto dell'ex Collegio S. Giuseppe: il famoso mancato albergo a cinque stelle. La mia era una proposta che nasceva dall'esigenza di acquisire alla ;proprietà pubblica una prestigiosa e storica struttura, che poteva essere utilizzata per uffici di rappresentanza e per la biblioteca comunale, in sostituzione del fabbricato previsto in un'area prossima ai binari ferroviari e quindi poco adatta al bisogno di quiete. E anche perchè era chiaro fin dal primo momento che si potevano risparmiare dei soldi. Infatti, lo stabile di
via del Collegio si potrà acquisirlo bene, specie se si coinvolgerà la Sovraintendenza alle Belle Arti, con un prezzo di circa la metà del costo della costruzione Movicentro (che ammonterà a circa tre milioni di euro), mettendo in conto i circa 700.000 euro che, diversamente, non so se e quando
rientreranno nelle casse comunali.
L'acquisto del fabbricato di via del Collegio è quindi condiviso, ma cosa ne farà il Comune ora che la biblioteca verrà trasferita nella nuova costruzione del Movicentro?
Il suo utilizzo dovrebbe quindi poggiare su presupposti seri, anche di compatibilità economica, che non mi pare di vedere nell'idea di Fluttero, ossia un centro polivalente di servizi e di incontro per la terza età. Non è chiaro se si vuole passare dall'albergo a 5 stelle ad una casa di riposo a 5 stelle.
Se si intende supplire alle carenze di servizi dei venti mini alloggi per anziani progettati in via Berruti, in un complesso ad edilizia popolare intensiva (circa cento mini alloggi in edifici fino a sei piani fuori
terra). Quel condominio per anziani previsto in via Berruti manca di servizi, ma si riguardi il progetto e non si pensi di offrirli ad una distanza non compatibile per certi anziani.
Viceversa, l'edificio di via del Collegio, anche per l'elevato pregio delle opere contenute, va utilizzato nell'ottica di preservarne la struttura, valorizzando, nel contempo, il contesto adiacente che da sempre risente di una qualche marginalità . In altri termini l'acquisto è valido, ma quella struttura va utilizzata per avvicinare terzi alla Città, in modo da creare un indotto economico.
Diamo un incarico a tecnici di settore, attraverso un bando pubblico per un concorso di idee, per individuare l'ottimale utilizzabilità , con indagini di mercato che la supportino economicamente, e dove siano quantificate e valorizzate le opere e le strutture necessarie per la trasformazione.
Insomma, serve un'analisi seria per valutare costi e benefici di ogni ipotesi. Il tutto nella massima trasparenza perchè Chivasso ha ancora aperte le ferite di operazioni come quelle dei locali dati in affitto al Movicentro, degli investimenti alla Mandria senza alcun ritorno economico e del Palalancia costato molti soldi per assolve ad una finalità dubbia sotto il profilo pubblico.
Intendo dire che non è più il tempo per voli pindarici. Il clima da sogni degli anni passati è finito, ma soprattutto sono finite le risorse. Lo ricordo perchè gli attori di quel periodo paiono come galvanizzati, al punto che l'annuncio precipitoso alla stampa è lacunoso, perchè non si dice dove prendere i soldi...
Se viceversa dietro ci fossero sospetti comitati d'affari, a maggior ragione ci vuole cautela e prudenza! Perchè il giudizio del Consiglio comunale sarà sereno e ponderato, ma occorre trasparenza, per la quale non si può prescindere dal coinvolgere le minoranze.
La Città non ha interesse ad approvare progetti a scatola chiusa; spero che non lo faccia nemmeno il Pdl..
SANDRO RECCHIA. 

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