Parco del Mauriziano “a bagno” dopo le piogge di Ferragosto...
di Annarita Scalvenzo per LOCALPORT.IT Disagi anche al Parco del Mauriziano, dopo le piogge torrenziali che hanno caratterizzato il Ferragosto. L’attenzione in questa zona, risulta però particolarmente alta, perché vi dovrà essere costruito un nuovo insediamento residenziale.
Erano stati proprio gli ambientalisti, ed in particolare i rappresentanti del Comitato Parco Mauriziano, a segnalare che la zona è a rischio per quello che riguarda le piogge e il rischio idrogeologico in generale, ed il tutto era stato segnalato in più documenti ed in un’apposita relazione sulla zona, della quale si era discusso anche prima della seduta del Consiglio Comunale in cui si è proceduto all’approvazione del progetto edilizio.
«Dopo 24 ore di pioggia, ecco come si presentava ieri la zona del “Mauriziano” – ha detto Piero Meaglia del Comitato -, dove dovrebbero sorgere le nuove costruzioni del così detto PPE (Piano Particolareggiato Edilizio) del Mauriziano». Una serie di fotografie, documentano la situazione all'ingresso del Parco in Via Foglizzo, mentre le altre due foto mostrano invece proprio l'area “PPE Mauriziano”, dove è prevista la realizzazione del complesso edilizio: è stata scattata avendo alle spalle il centro commerciale Famila e il Capannone Rosso (dismesso), e avendo davanti in lontananza il Condominio di Via Settimo. Come si può vedere, l'acqua ristagna nel lato Sud dell'area, a ridosso delle tante casette che confinano con il terreno dove sarà realizzato il PPE Mauriziano. Ma almeno ora il terreno agricolo assorbe lentamente l'acqua: quando invece, costruite le case e la strada, il terreno diventerà impermeabile, dove finirà quell'acqua?, si domandano i rappresentanti del Comitato. Nelle strade e stradine della zona? Nelle cantine dei confinanti? E in tal caso a chi si potranno chiedere i danni? Al Comune?
La relazione idrogeologica che nel 2009 è stata allegata, seppure tardivamente, al progetto, riconosce che “il sito in esame è caratterizzato dalla presenza di una falda superficiale collocata mediamente ad una profondità di circa 1,3-1,5 m., che in occasione di eventi alluvionali intensi risale fino a raggiungere quote assai prossime a quelle dell'attuale piano campagna (circa –0,3 m nell'aprile 2009)” (p. 25). E ancora: “in concomitanza con precipitazioni intense (ma non eccezionali) il livello piezometrico risale fino a collocarsi a meno di 0,5 m dal piano campagna. E' inoltre pressochė certo che, durante eventi meteorici eccezionali, come quello del novembre 1994, il livello di falda possa risalire sino a raggiungere e localmente superare la quota dell'attuale piano campagna» (p. 20).
Ma come avvertono gli ambientalisti, non solo la zona Mauriziano, ma tutto il settore Nord-Ovest di Chivasso è caratterizzato da falde alte, da numerosissimi corsi d'acqua che scendono verso il Po, e dalla vicinanza del torrente Orco. I vecchi chivassesi chiamavano quella zona “la palude”. Nonostante questo, è la preoccupazione, il Comune continua a rilasciare permessi di costruzione. Ad esempio in Via Berruti nell'ex Podere San Marco. Ad esempio a Nord della ferrovia in zona Montegiove: eppure lì, in Via Montegrappa, ci sono case con le idrovore permanentemente in funzione che buttano fuori l'acqua dalla cantine.
La zona del Mauriziano è stata coinvolta nelle alluvioni del 1994 e del 2000 e a seguito di questi eventi, nel settore Nord-Ovest del territorio comunale (da Frazione Montegiove verso Sud, cioè verso il Po) sono state effettuate delle opere per la “messa in sicurezza”. Ma fenomeni come l'allagamento della zona del Mauriziano, sottolineano dal Comitato, portano a domandarsi: sono veramente efficaci quelle opere? Forse la questione andrebbe approfondita.
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