Il disco di Novembre...

 
Il disco del mese   -   Novembre 2010
THE CHEMICAL BROTHERS
"Further"
Recensione a cura di DAVIDE CARDELLI.
Mezzo mondo li dava per spacciati, il sottovalutato “We Are The Night” (ultimo lavoro nel 2007 – miscela danzereccia di suoni revival anni 80 e virate verso il pop commerciale. A mio avviso  rimane comunque un disco di qualità con almeno tre pezzi capolavoro), fece storcere il naso ai vecchi fan ed incuriosì poco i nuovi.  Oltre 15 anni di registrazioni audio, manipolazioni sonore, intuizioni geniali, e anche bravura compositiva, i fratellini di natura chimica non potevano certo proseguire la carriera facendo credere a tutti di esser diventati dei tardoni. Ed ecco che dopo tre anni.. e in soli otto brani (per un totale di “soli” 52 minuti) i Chemical Brothers creano il nuovo SURRENDER!  (Oppure diciamo un sequel “quasi” perfetto) facendo ricredere tutti.. ..  tranne i soliti criticoni “per hobby”, quelli che se ascoltano un disco con nuove prospettive sonore dicono che hanno pisciato fuori dal vaso, mentre se ascoltano un ritorno alle origini dicono che non avendo più idee sono costretti a ripetersi. I critici spuntano da tutte le parti, come il prezzemolo. E’ prassi.  Quindi lasciamo perdere chi ascolterà questo disco durante la pausa pranzo e dirà “Bleah”. L’album è valido, validissimo, un gioiello elettronico il cui unico limite è quello di  rimanere imprigionato in un marchio di fabbrica ormai troppo marchiato.
Ci troviamo quindi di fronte ad un opera stile Chemical 1999, con un suono a volte più sperimentale, altre più maturo, ma nella maggior parte delle volte simile al suono di fine secolo scorso.  Poteva essere un perfetto “Surrender  -part 2” Ma ci sono due pezzi che secondo me non permettono all’album di meritare appieno quest’etichetta.  Ma veniamo alla recensione dei brani:
I Kraftwerk! Eh si… si si! Inutile far finta di nulla… l’intro di “Snow” è identico a qualsiasi pezzo del gruppo tedesco, ma poi.. la campionatura vocale ed il tonfo di cassa (qui appena accennato) ci riporta allo stile Chemical In un batter d’occhio. Suoni acidi, transistor buttati nell’acqua, radar impazziti, pulsazioni da marte, spruzzatine di rumori onirici e anche un po’ di pseudo Easy Listeling. La sensazione è quella di atterrare con il Lem dell’apollo su un altro pianeta.. ed osservare incredibili paesaggi alieni.. stile Pandora! Bene.. e allora scendiamo dall’apollo e vediamo che succede.  Oddio… all’orizzonte si vede qualcosa.. bagliori di luce… ologrammi nel cielo.. la polvere del terreno inizia a tremare.. i pianeti a roteare sempre più veloci!  Che succede? Sta semplicemente  iniziando “Escape Velocity” , e quando attacca la cassa dritta esplode un delirio interplanetario! Aliene nude a quattro tette che ti corrono incontro ballando, il sole che lampeggia come un led in discoteca, il piede di Dio che batte sulla cassa! le stelle che si uniscono simulando figure di persone che danzano , il cuore ti arriva in gola, sei su un ottovolante cerebrale, hai un erezione immediata, riapri gli occhi, sei nel soggiorno di casa tua.. e inizi a dondolarti sul lampadario urlando “aaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh”  ma volendo anche “sono il re dell’universo!” (per non copiare Cameron).  Il brano avanza.. è una dinamite come non si sentiva dai tempi di “Come With Us” , una potenza disarmante. Ascoltatela con casse di un bell’impianto da 450 watt! Sobbalzi così tanto che arrivi a farti una fellatio da solo! 12 minuti di delirio elettronico dance psichedelico! Il ritmo pulsa, poi si ferma, riparte nel suo furioso beat, poi sembra rallentare.. ma poi i chimici ti riprendono per le orecchie e ti dicono “Dove cazzo credi di andare? Non è finita!”  e tu dici “woooow”  e  BOOOOOOOM, una cannonata atomica ti apre la testa in due con un piede di porco e per un attimo vedi la madonna che fa la lap dance!!!  Non provavo un orgasmo simile dai tempi di.. indovinate?
“Another World” è come una sigaretta dopo una scopata da urlo.  Inizio ottimo, rilassante, con sonorità distorte, anche un po’ bruttine devo dire, ma la fusione con la parte vocale crea un armonia che ti prende tutto.  Peccato che per questo tipo di suono cinque minuti e mezzo sono un po’ troppi. Il ritornello alla terza volta perde un po’ di mordente.  Leggendo in giro per il web ho letto che viene considerata una delle canzoni migliori del disco, ma secondo il sottoscritto è uno dei meno incisivi (però ammetto che ad ogni ascolto mi prende di più).
Da “Dissolve” in poi ci troviamo di fronte alle sopracitate sonorita surrendiane,  finalmente si torna ai vecchi tempi, con l’elettronica dance che torna a scopare con il Rock (ed è questo che li ha resi famosi cazzo!).  “Dissolve” è Chemical Style al 100%.  Giri di batteria uniti a chitarrine manipolate e distorte ad arte, parti vocali quasi beatlessiane, fusione di sound psichedelico da inno generazionale, autoscontro di rumori  rock e suoni elettronici d’incanto. Uno dei migliori pezzi de disco! Da ballare nudi sui tetti al tramonto.
Sono anni che sento dire sempre la stessa cosa (dai fan del duo), ovvero “quando faranno una nuova “Hey Girl, Hey Boy?” , probabilmente si sono rotti le palle di sentirvi.. e l’hanno fatta!  Non c’è il minimo dubbio, “Horse Power” è il sequel perfetto di uno dei pezzi  Techno più belli degli ultimi 15 anni.  La somiglianza con la sorellina del 1999 la si capisce al decimo secondo di esecuzione, quando entrano in scena quei sottofondi  psico-folli  a intermittenza che tanto abbiamo amato in HGHB ,  Più che una scopiazzata la vedo come una divertita autocelebrazione in salsa equina.  L’idea del nitrito del cavallo è formidabile! Il pezzo è tosto, incazzato, aggressivo come non mai, ripetitivo in certi passaggi ma.. cacchio se spacca! I pezzi che pompano alla grande sono solo due.. ma da qui a dire che i Chemical Hanno smesso di fare canzoni TOSTE da anni.. ce ne passa!  Ma dove li ascoltate questi album? Nel lettore mp3 che vi è uscito con i punti del benzinaio?  Due pezzi come “Escape Velocity” e “Horse Power”  potrebbero causare un infarto ad un uomo bionico.  Compratevi un buon impianto prima di dire che qui non c’è potenza.   Oppure qualcuno qui ha la presunzione di dire che “smack my bitch up” dei Prodigy è più potente di queste?  Non c’è paragone!  Togliete il cd dall’autoradio della cinquecento.
Fortunatamente però questo non  è solo un disco di TUNZ TUNZ TUNZ BOOM BOOM BOOM.  I fratellini hanno imparato bene come si gioca con la psichedelia e la musica cerebrale.  Il primo singolo “Swoon” sarà sicuramente il brano più gettonato,  con frizzanti giochini di manipolazione sonora per un effetto sogno-acido che però al quarto minuto inizia già a dar fastidio alle orecchie.  “K+D+B”  è melodia chimica al 100%, qui si raggiunge il livello di “The Private Psychedelic Reel”  senza esagerare,  e per la prima volta uno dei due fratellini.. canta!!!! O meglio campiona la sua voce e la rende accettabile col vocoder. Il risultato è una carrellata di suoni di elevata componente visionaria,  uno dei loro classici “viaggi” sonori. Ottima per concludere i loro nuovi live set.
A proposito di viaggi musicali ad alto tasso di “Oh mio dio che bello.. sto volando!”  la traccia di chiusura “Wonders Of The Deep”  è stupenda! Non ci sono altre parole.  Anche qui batteria rockeggiante, campionature di chitarrine appena sussurrate, e la solita spirale psichedelica accompagnata da parti vocali sognanti.  Si chiude così un ottimo ritorno sulla scena elettronica, dimostrando che i tipi con la chimica ci sanno ancora fare, confermandosi ancora numeri uno nel genere.  Nonostante però la quasi ora di durata, il tempo sembra passare in fretta, ed effettivamente otto tracce scorrono troppo frettolosamente.  Probabilmente diventeranno 8 singoli!  Forse è per questo che non ne hanno inserite di più? Vogliono trasformare tutti i brani in Hit? (da qui ai prossimi due anni).
Dedicato a tutti quelli che non hanno fatto altro che ripetere “Uffa.. vogliamo un ritorno alle origini”
TIE’!!!!
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