Il burka dentro...

In questi giorni a Chivasso una donna è stata denunciata per aver circolato con il burka.
Giusto, la legge non permette di farlo, niente da dire.
Però è una forzatura, visto che l'articolo di legge in questione nasce per esigenze di controllo antiterrorismo, mentre la signora in questione non circolava mascherata per compiere sanguinosi attentati, ma per adempiere a quello che per lei è un precetto religioso.
Nel pensiero comune del mondo occidentale questa pratica, contestata anche da molti mussulmani, è il simbolo della sottomissione delle donne nella cultura islamica, ridotte, secondo i detrattori, a non esseri umani, impedite nella loro libertà di essere, costrete a nascondersi, a non esistere.

Ma da noi la donna sta meglio? E' permesso alla donna di esistere ed essere se stessa? Francamente sono perplesso quando sento questo tipo di affermazioni.
E non mi riferisco tanto agli episodi di violenza e di femminicidio sempre più frequenti nei confronti delle donne, che vengono uccise, picchiare, seviziate quando non sono ubbidienti e condiscendenti. Quando non fanno quello che dice il maschio, l'uomo, il dominatore.
No, mi riferisco al modello estetico imposto. Quello che devi essere gnocca, con due tette così, con due labbra da gommone, con le chiappe dure e sode. E per questo vale tutto, dalla chirurgia estetica a diete anoressizzanti che spesso sfociano nella patologia, nella morte delle sventurate.
E' chiaro che mi fanno ribrezzo ambedue le cose, sia il presunto dogma religioso (molti mussulmani dicono che nel Corano non c'è quest'obbligo), sia l'ossessione dell'estetica, del restare giovani ad ogni costo.

Ma una domanda mi scappa: è peggio un velo che si può togliere o l'intervenire irrimediabilmente sul corpo, con la creazioni di donne clone, tutte uguali, con zigomi alti, seni puntuti, pelle tirata?

Chi nega l'individualità della persona in modo più assoluto, la stoffa o il bisturi?
Saturninox.

3 commenti:

MARBERT ha detto...

Una Nazione o una Comunità per vivere bene ha bisogno di regole chiare che vengono rispettate. Se gli Islamici hanno delle loro regole a casa loro, quando sono in un altro paese devono adattarsi a quelle del paese ospitante. Se la religione impone certe regole allora bisogna riflettere prima di emigrare in paesi dove le regole sono diverse. E chi non rispetta le regole non può convivere con le persone che le rispettano.
Marbert

saturninox ha detto...

Concordo, ma l'oggetto del post non è tanto quello che fanno i mussulmani, o chiunque altro, ma quale modello culturale stiamo promuovendo nella nostra di società. Un paese che propone ai propri abitanti la distruzzione della propria soggettività per avere in cambio carriera, successo e denaro non mi pare che stia molto bene.

Centro Otelli ha detto...

Avete letto il Sindaco Matola che dichiara , dopo il caso della donna araba tutta coperta, che le regole vanno rispettate. Da una parte il Sindaco chiede il rispetto delle regole, mentre lui NON ha rispettato il Programma proposto ai cittadini. Veramente curioso.

Bertu