Sulla rinuncia di Ciuffreda alla candidatura a Sindaco. Una dichiarazione della Federazione della Sinistra


 Egregio Direttore,

è con estrema attenzione che ho letto la lettera di Lino Ciuffreda, nella quale è stata annunciata la rinuncia a concorrere alla carica di sindaco, nelle prossime elezioni Chivassesi. 
Nel ringraziare Lino per la tempestività e la chiarezza della sua dichiarazione, non posso non dichiararmi colpito dalle motivazioni che hanno portato alla rinuncia della competizione. In sostanza, mi pare di aver capito che, appena la sua candidatura ha cominciato a diventare concreta, alla Samco sono arrivate pressioni che preannunciavano difficoltà nello svolgimento delle attività (dedicate a malati e anziani) di questa benemerita associazione. 
Difficile non vedere in questo nel migliore dei casi una degenerazione del tessuto politico tale che appena ti candidi diventi un nemico e ogni mezzo è buono per farti fuori, avendo perso la capacità di dividere quelle che sono le scelte politiche di ognuno di noi da quanto si fa nel quotidiano, per vivere o come cittadino. Ma tant’è, se questo è lo stato della politica piemontese e chivassese, ne prendo atto.
Al di là di come si sia arrivato a questa decisione, resta il fatto che per le prossime elezioni sia sempre più necessario riuscire a ridare progetto, speranza e vita ad un’opposizione che spesso in questi anni ha brillato per la sua assenza e l’incapacità di costruire un’ alternativa credibile alle giunte di destra che si sono fin qui succedute.  Non vorrei fare l’insegnante a nessuno, anche perché spesso pure il mio partito si è distinto per incapacità politica, ma dobbiamo trovare una strada che permetta a chi ha voglia di farlo di dare voce e possibilità a Chivasso, dopo questi lunghi anni fatti di cementificazione e declino.
Penso che Chivasso abbia alcuni problemi importanti, che devono essere affrontati. Il primo è il declino e la perdita di ruolo di Chivasso, come centro naturale di un territorio.  Chivasso non è riuscita a tornare ad essere un polo di attrazione per le industrie, che anzi stanno lasciando spazi sempre maggiori nelle due zone industriali, nonostante la posizione strategica  da un punto di vista logistico. Gli spazi vuoti al Chind e al Pichi dimostrano come il tessuto produttivo si stia riducendo sempre di più, con l’assenza di un progetto industriale serio e promettente. Questo anche per l’assenza dell’Amministrazione sul piano dei trasporti che vedono Chivasso destinata a perdere d’importanza come nodo ferroviario per pendolari e merci. L’estromissione dalla TAC/TAV, l’ipotesi della lunetta sulla linea per Aosta, l’attuale progettata metropolitana con capolinea a Settimo, porteranno Chivasso a perdere ulteriormente traffico e treni, impoverendo ulteriormente il collegamento con Torino e Milano. 
Ma su questo quasi nessuno dice nulla. Tranne la nostra forza politica e i Comitati ambientalisti, il tutto si trascina con un senso di ineluttabilità disarmante.  Sembra quasi che i nostri politici, almeno quelli presenti nel Consiglio  Comunale, siano più indaffarati nelle loro importanti mansioni che su questi temi, che influenzeranno il futuro di tutta la città.
Sì perché da una riorganizzazione ed un potenziamento dei trasporti dipendono molte, moltissime cose. Come l’inquinamento dell’aria, che ci vede tra i posti peggiori d’Italia, e che senza un servizio pubblico efficace ed efficiente, è destinato a peggiorare.
O come la qualità della vita dei cittadini, che non hanno un servizio di trasporto interno alla città, costringendoli quindi ad usare l’auto per qualsiasi spostamento.  E significa anche poter razionalizzare il verde pubblico, dotando di strutture una città che negli ultimi anni ha costruito dovunque, senza preoccuparsi della qualità dei servizi e della vita dei cittadini.
Mi piacerebbe poter ragionare su come far diventare una comunità i nuovi quartieri sorti dovunque a Chivasso, senza servizi, negozi, aree pubbliche, concepiti come nuovi dormitori, magari di lusso, ma sempre dormitori.
L’altro grosso problema che vorrei affrontare riguarda l’ospedale che attualmente è largamente insufficiente, per le necessità di questo territorio. Specialmente il pronto soccorso necessita di interventi importanti, adeguati al bacino di utenza che raccoglie. E per restare nella sanità, vorremmo poter discutere anche dei servizi offerti, o, per meglio dire, di quelli mancanti, ad esempio odontoiatria ed oftalmica, per fare due esempi.
Mi piacerebbe quindi poter discutere di questi temi, e definire un programma su questi argomenti. Certo che è necessario anche trovare chi possa dare corpo a questo progetto, e la perdita di Ciuffreda è un colpo importante nella nostra realtà. Come partito chiediamo quindi che l’opposizione trovi la forza  iniziare un percorso fatto di confronto non solo tra le segreterie, ma anche con la società civile e le organizzazioni di rappresentanza, per poter arrivare ad una piattaforma condivisa,  assunta da persone serie come obiettivo dell’amministrazione. In questo senso auspichiamo anche che ci sia, da parte di tutti, la capacità di indicare volti e storie nuove da sottoporre al giudizio degli elettori. Su questo ci impegniamo, noi per primi, ad una seria azione di rinnovamento.
Ringraziandola per l’attenzione
Massimo Zesi
Federazione della Sinistra, circolo A. Gramsci.

7 commenti:

Giuseppe ha detto...

MEAGLIA Candidato del centrosinistra.
Giuseppe Stalinoto

Anonimo ha detto...

Ciuffreda non si candida altrimenti, la Samco, non poteva partecipare alla giornata elettorale di Matola, denominata Vivi Chivasso.
Almeno non sarebbe stato elegante, per un candidato di sinistra partecipare all'apertura della campagna elettorale di Matol, Scopettone e soci.
Che vita dura per il centrosinistra dover fare la campagna elettorale del centrodestra non apertamente, ma di straforo

Anonimo ha detto...

C'era una volta, fino a pochi mesi fa, la "sinistra germanica", composta dai tanti chivassesi di sinistra che per necessità o opportunismo o in perfetta buona fede facevano parte della corte di Germani. Al punto di accettare di partecipare ad una specie di manifestazione elettorale travestita da convegno sulla politica culturale chivassese, che si doveva svolgere proprio in marzo, il mese che terminava con le elezioni regionali alle quali Germani aveva annuncicato la propria candidatura.
Manifestazione poi annullata. Poi Germani non si è candidato e da un mese si un po' appartato. Nel vuoto si è inserito alla grande il sindaco Matola, che sta facendo campagna elettorale per se stesso, con largo anticipo, con manifestazioni come ViviChivasso: e qui la "sinistra germanica" partecipa con entusiasmo, e nel frattempo è diventata la "sinistra matoliana": che per necessità, o opportunismo, o arrendevolezza, o inconsapevolezza (non vedo, non sento, ecc.) prende parte alla campagna elettorale PER MATOLA. Altro che Lino, o Pipino, o Scala, o Fontana, altri. La sinistra ex germanica e ora matoliana un candidato sindaco ce l'ha già: MATOLA.
Salvatore La Falce

Giovanni Lopez ha detto...

Il più gran problema che ha Chivasso è che ha una destra disonesta e fascista, dall'altra una sinistra incapace e chissà se onesta?
Giovanni Lopez

Anonimo ha detto...

Ho letto la lettera di Massimo Zesi sulla Voce, ma non ho capito il commento alla stessa del direttore: qualcuno potrebbe spiegarmelo?
doc

Anonimo ha detto...

Scusate, dimenticavo: non mi sembra di aver visto un commento da parte del PD chivassese: qualcuno potrebbe spiegarmi anche questo?
ancora doc

Anonimo ha detto...

perchè, il pd esiste???
Ghisa