TORINO - E fu così che il grande partito si trasformò in un ring. Prima dell'esito elettorale, le tensioni erano latenti. Nascoste da una quotidiana diplomazia. C'è voluta la sconfitta, la vittoria del Carroccio a sprigionarle. Chiamparino contro il partito («subalterno ai poteri forti» a proposito di Intesa-Sanpaolo), la Bresso pure («troppi cacicchi che badano alla loro sopravvivenza»). I dirigenti che scaricano la zarina, senza però ammetterlo. E lei che porta avanti il ricorso al Tar contro l'esito del voto quasi in solitudine e poi costituisce in Regione un gruppo autonomo «Uniti per Bresso».
La zarina resta sempre + sola...
TORINO - E fu così che il grande partito si trasformò in un ring. Prima dell'esito elettorale, le tensioni erano latenti. Nascoste da una quotidiana diplomazia. C'è voluta la sconfitta, la vittoria del Carroccio a sprigionarle. Chiamparino contro il partito («subalterno ai poteri forti» a proposito di Intesa-Sanpaolo), la Bresso pure («troppi cacicchi che badano alla loro sopravvivenza»). I dirigenti che scaricano la zarina, senza però ammetterlo. E lei che porta avanti il ricorso al Tar contro l'esito del voto quasi in solitudine e poi costituisce in Regione un gruppo autonomo «Uniti per Bresso».
Sotto la Mole, la situazione è tesa. Giovedì, quando è venuto Romano Prodi per una lezione di economia internazionale, del partito non si è visto nessuno. Che le cose non vadano bene lo ammette sconsolato Cesare Damiano, ex ministro del lavoro, che del Pd aveva provato a diventare segretario regionale: «Gli uni contro gli altri armati non si va da nessuna parte, bisogna rompere gli steccati congressuali, trovare una sintesi». Ieri l'ex governatrice, insieme a un pool di legali guidati da Enrico Piovano, ha spiegato le ragioni del ricorso contro presunte irregolarità nella presentazione di tre liste del centrodestra. «L'illegalità è stata la regola, non l'eccezione di questa campagna elettorale. Dai miei avversari del centrodestra è stata messa in campo una serie di liste taroccate che imitavano liste del centrosinistra esistenti da anni».
Mauro RAVARINO "per Il Manifesto".
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1 commento:
E' solo perchè ha perso, se avesse vinto tutti sarebbero alla sua corte, magari con un semplice accordo tecnico-elettorale.
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