Nonostante i tanti soldi del bilancio...


Difficoltà per feste popolari e associazioni, nonostante i tanti soldi del bilancio...


CHIVASSO - Non è assolutamente vero che non ci sono soldi per le varie associazioni cittadine: lo stanziamento per le attività culturali e ricreative è previsto in 738.820 euro; uno stanziamento maggiore del 60% da quella d’inizio del mandato di Matola. Ma la cifra vera è ben maggiore se si considerano le risorse prelevate da altri settori e gli oneri indiretti, quali le prestazioni della squadra tecnica.
Il problema è come vengono spesi tutti quei soldi. Per dare una risposta va premesso che vari enti fanno attività culturali e ricreative: dalle regioni, alle province, ai comuni. Ci sono quindi diversi livelli di intervento. Ciò significa che le manifestazioni con nomi alto sonanti sanno stare da sole sul mercato e competono di norma ad enti superiori. L’attenzione dovrebbe andare alle attività locali, ossia alle associazioni di borghi e frazioni, culturali, ricreative, d’arma, sportive e del volontariato. Ciò perché la cultura è cogliere le sensibilità che emergono dai contesti locali, e le associazioni locali interagendo con gli operatori economici e sociali del territorio, apportano vantaggi ed arricchimenti di contenuti e materiali, riscoprendo identità e stimolando aggregazioni.
Ciò non significa affatto che l’offerta culturale a Chivasso non abbia avuto momenti di qualità, ma nell’insieme non ha promozionato la Città, com’è dimostrato dalla scarsa partecipazione dell’imprenditoria locale, che dalle maggiori presenze in Città, portate dalle manifestazioni culturali, trae vantaggi.
L’impostazione risente poi di una visione individualista, che tende a discriminare un tessuto culturale che per definizione dovrebbe essere plurale. Le attività ricreative e culturali andrebbero cioè progettate interagendo con l’intera articolazione sociale, superando ideologismi e coinvolgendo associazioni e attività economiche, con un gioco di squadra e di sinergie.
Viceversa, la progettazione accentrata delle manifestazioni non sempre ha avuto quel consenso di pubblico, ma sempre ha riversato l’intero costo sul bilancio comunale, per cui, nonostante le ingenti risorse, esse non potevano bastare per sostenere adeguatamente le iniziative cittadine.
Queste carenze creano difficoltà alle associazioni. In particolare per agevolare il compito delle associazioni rionali e di frazione, feci inserire nel programma elettorale di Matola “l’acquisto di nuove infrastrutture al servizio delle manifestazioni  e associazioni, l’acquisto di un nuovo capannone per le feste dei Borghi e di pista da ballo coperta, acquisto centralizzato di strumenti per le cucine, aumento della dotazione di sedie e di gazebo…”. Purtroppo nulla si è ancora fatto e spero che quella non resti una delle tante promesse disattese. Se Matola non interverrà deve prendere atto che aver speso un sacco di soldi in tutti questi anni per la cultura, porta al risultato della chiusura di feste rionali e frazionali, che rappresentano - oltre ad un pezzo della storia della Città – anche un momento di socializzazione e un minimo di divertimento per chi non ha la possibilità di trascorrere i fine settimana fuori città.
Sandro RECCHIA. 

Nessun commento: