Consulenze, determine, trasparenza e dintorni...

CHIVASSO - “La Voce del Canavese” di lunedì 12 ha raccontato la edificante storia dell'affidamento al dottor Renato Bianco, fino a pochi mesi fa funzionario del Comune, di una consulenza di circa 9.000 euro  per fare da tutor ai due dipendenti comunali che si faranno carico delle sue mansioni fino al 20 giugno 2011. A loro volta i due “miracolati” intascheranno una sorta di aumento temporaneo per complessivi 25.000. Ci sarebbero le solite molte cose da dire sulla cattiva amministrazione di Matola e sulla sua finanza allegra. Ma è anche interessante notare che il giornale ha saputo della consulenda dalla “determina” con cui il Comune l'ha affidata. E ci risiamo con le mitiche “determine”, gli oggetti misteriosi, gli UFO della giunta Matola. Se ne sa sempre poco. Il giornale come ha avuto quella determina? Probabilmente era ancora esposta all’albo pretorio: o un giornalista vi si è fatto un giro e l’ha scoperta, oppure qualche consigliere (di minoranza o di maggioranza?) ha fatto la “spia”, cioè ne ha fatto una fotocopia e l’ha fatta avere al giornale. Non sarebbe meglio che Matola la finisse con il gioco a nascondino delle determine e si decidesse finalmente a metterle in chiaro sul sito del Comune? Con il testo integrale e non solo il titolo?
Ricapitoliamo. Sul sito del Comune vengono pubblicati tre tipi di “atti amministrativi”: le deliberazioni del consiglio comunale, le deliberazioni della giunta e queste famose “determine dirigenziali”.
Veramente si potrebbe dire che in alcuni enti locali c’è un terzo tipo di atti amministrativi. Sono gli “atti impuri”. Ma quelli non compaiono nero su bianco e al massimo lasciano traccia nelle intercettazioni telefoniche ordinate dalla magistratura. Purtroppo quando vengono pubblicate non fanno fare una gran bella figura a quegli enti locali, e per questo, per tutelare il comune senso del pudore, il governo sta provvedendo con una legge a ridurre la possibilità di effettuare intercettazioni.
Ma torniamo ai tre tipi “legali” di atti amministrativi: nel corso di un anno il Comune di Chivasso emana circa 50-60 delibere di consiglio, 200-250 delibere di giunta, e 700-800 determine. Dunque le determine non sono poche. E non sono nemmeno poco importanti: è nelle determine che compaiono le “spesucce” del Comune come quella di cui ha beneficiato il dottor Bianco. E’ attraverso le determine che vengono assegnati molti lavori pubblici. Una ricerca svolta due anni fa da Rifondazione comunista mostrò la frequenza con cui si ripete il seguente meccanismo: il Comune assegna con una determina un lavoro pubblico mediante attribuzione diretta a una impresa. Qualche mese dopo una seconda determina approva una “integrazione di spesa”, vale a dire un aumento dell’importo: nel corso dei lavori si sarebbe manifestata l’opportunità di realizzare qualche ulteriore miglioria, qualche intervento in più rispetto a quanto previsto all’inizio, ecc. ecc., e via con l’”integrazione”. Ma a volte non basta. Sempre durante lo svolgimento dei lavori, che nel frattempo sono continuati, si scopre nuovamente che con la modesta aggiunta di poche decine di migliaia di euro si può ottenere un risultato ancora migliore, e via con una terza determina che approva una ulteriore aumento dell’importo. Si impara di più sul funzionamento di un Comune leggendo un anno di determine che qualche librone di politologia...
Insomma, le determine sono importanti per capire come funziona la “cucina” comunale. Eppure, continuano a non venire pubblicate integralmente sul sito. Le delibere di consiglio e di giunta sì, le determine no: delle determine viene solo indicato l’”oggetto”. Chissà come mai, sindaco Matola?
Paolo Ballesio.

4 commenti:

Peppino Zorretti ha detto...

ATTENTI A NON ATTACCARE TROPPO MATOLA, MOLTI anche A SINISTRA CONTINUANO A REPUTARLO MODERATO E DEMOCRATICO: ATTENTI STATE GIOCANDO CON IL FUOCO.

fd ha detto...

Firmati ragazzo, che a giocare col fuoco ci pensiamo noi.
fd.

fd ha detto...

Firmati ragazzo, che a giocare col fuoco ci pensiamo noi.
fd.

Paolino Bollesio ha detto...

PAOLINO BOLLESIO è la mia firma quasi uguale a quella dell'autore dell'articolo