La spietata legge dei numeri...

Come è emerso chiaramente nell’incontro pubblico svoltosi a fine marzo nel teatro parrocchiale di Casalborgone, i sindaci di Casalborgone, Castagneto e Rivalba si oppongono al PTC elaborato dalla Provincia di Torino che propone di estendere le aree protette del Bosc Grand e del Vaj (per la precisione l’intenzione della Provincia di Torino è quella di estendere il Parco del Vaj fino a comprendere i confini del Sito di Interesse Comunitario Bosco del Vaj-Bosc Grand).
La marcia antiverde dei tre sindaci prosegue: nel consiglio comunale di Castagneto del 26 aprile la maggioranza ha confermato le sue posizioni approvando le osservazioni anti PTC da inviare alla Provincia. La minoranza invece ha presentato un proprio documento favorevole all’estensione delle aree protette, che ovviamente è stato battuto per “la spietata legge dei numeri”
Riportiamo l’articolo comparso sul sito della minoranza consiliare “Insieme per Castagneto”. Pubblichiamo in chiaro solo la prima parte dell’articolo. Potete leggere il resto sul sito della minoranza cliccando su  http://insiemepercastagneto.wordpress.com/

Essere minoranza è sempre frustrante, d’accordo.
Ma ci sono giorni in cui la cosa pesa più del solito. E sono quelli in cui ci rende conto che in questo Paese (l’Italia), ed anche in questo paese (Castagneto) si sta perdendo nel tempo la capacità di rappresentare realtà complesse. L’approccio è questo: ho vinto le elezioni, quindi decido io. Per tutti. I voti sui singoli argomenti mi daranno sempre ragione, quindi chi la pensa diversamente, se non ha i numeri, si attacchi. Si rassegni. A scomparire, a non essere rappresentato (e con lui, anche le idee e le opinioni che dovrebbe rappresentare). Simile approccio è, ultimamente, assai popolare. E’ passata (sta passando) l’idea che la democrazia ed il confronto siano un impiccio, una seccatura che ostacola le decisioni rapide, tipiche di un processo aziendalista in cui “efficacia ed efficienza” sono le parole guida. Che la complessità sia una rottura di scatole, e che sia preferibile “fare in fretta, in modo semplice, chiaro e comprensibile”, anche quando l’argomento semplice non è, e la fatica di un approfondimento non è eludibile. Quindi, possono pure ascoltare quello che diciamo. Le nostre opinioni e le nostre interrogazioni risuonano nella sala consiliare, ma i cervelli di chi ascolta sono blindati, forse annoiati, di sicuro non recettivi. Tutto è già stato deciso, non c’è nessuna disponibilità a considerarlo emendabile, ed allora le nostre parole diventano un rito stanco e vuoto. Inutile. Perchè poi, quando si vota, non è ammessa nessuna variazione al copione. I numeri sono numeri,nove contro quattro: non si fanno prigionieri, nemmeno sotto forma di idee.
Il risultato è – ad esempio -  che “Il Consiglio Comunale si oppone alla decisione della Provincia di estendere il Parco del Vaj al territorio del SIC”. Motivazione? Ci hanno trattati male (Regione e Provincia). Ci hanno ignorati. Hanno tentato di imporci operazioni sul nostro territorio senza consultarci.
E’ vero a metà (perchè le informazioni erano e sono disponibili), ma nel merito della proposta non si entra. Noi diciamo: consideriamo questa proposta come opportunità per il territorio e per lo sviluppo di una economia locale sostenibile e di segno nuovo. Ragioniamoci, ripensiamo anche criticamente l’esperienza trentennale del Parco, preziosa anche con le sue ombre. Facciamo la fatica di metterci attorno ad un tavolo, e di parlarne.
(proseguite la lettura cliccando su http://insiemepercastagneto.wordpress.com/  )


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