Civass'ndrina... ripassiamo un po' di storia...

"La polizia inglese non sapeva che l'ordine di cattura era stato revocato Scotland Yard tradita da troppo zelo L'estradato in Italia non era da arrestare".

Da La Stampa del 04.01.1996. TORINO - Lo zelo di Scotland Yard questa volta e' stato eccessivo: ha arrestato e tradotto in Italia un indagato per cui era stata revocata oltre sei mesi fa la richiesta di estradizione. Qui si e' chiarito l'equivoco e Sebastiano Saia, un catanese di 49 anni che a Londra fa il broker finanziario, e' tornato libero. Era gia' stato arrestato una prima volta in Gran Bretagna e rilasciato su cauzione (150 mila sterline, quasi 330 milioni dell'epoca) con grandi titoli sui giornali di qui e di laggiu': la sua attivita', i contatti con un boss della 'NDRANGHETA, si parlo' subito di lui come di uno gnomo della finanza sporca. . Ora, in ferie pm e giudice per le indagini preliminari, in vacanza anche due dei tre avvocati di Saia, si sa soltanto che questo signore e' stato e portato a Torino alla vigilia del nuovo anno, sabato scorso, e che ieri gli uffici giudiziari torinesi hanno cercato di ricostruire come sia stato possibile un tal disguido, arrivando alla conclusione che la collaborazione giudiziaria internazionale e' sempre lenta, anche quando si tratti dell'operazione apparentemente piu' semplice. Come bloccare una procedura: fermi tutti, non se ne fa piu' niente. E invece no: una volta avviata, la burocrazia tossicchia, ma avanza inesorabile a colpi di scartoffie, e colpisce quando non te l'aspetti piu'. E' caduto dalle nuvole persino il solo legale di Saia che siamo riusciti a rintracciare, l'avvocato Luigi Maio di Aprilia, appena rientrato dalle ferie. Chissa' il diretto interessato, ma di lui si sono subito perse le tracce, e questa volta sono affari suoi. Non lo erano due anni fa, quando a fine giugno '94, dopo un bel po' di ricerche e di estenuante trafila giudiziaria internazionale al contrario, Saia venne arrestato a Brighton da Scotland Yard: La Direzione distrettuale antimafia torinese lo accusava di aver fatto parte di un'associazione di stampo mafioso finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. L'inchiesta era quella contro il boss emergente Pasquale Marando, un calabrese che aveva piazzato la sua' ndrina fra l'hinterland milanese e la zona di CHIVASSO, dove gli e' stata sequestrata una villa su misura per un tipo come lui: telecamere sul muro di cinta e sistema tv a circuito chiuso nell'interno. Era destino che le ville arricchissero anche le cronache sul primo arresto di Saia: i giornali riferirono che Scotland Yard lo aveva ai bordi di una lussuosa piscina di Brighton, sulla Manica. E di un'altra villa, questa volta nei pressi di Cannes, parlarono i carabinieri come di una delle sue tante proprieta' immobiliari. . Fu un caso che proprio la' venne arrestato, con la fuoriserie appena imbottita di stupefacenti, Enzino Macri', uno dei tanti nipoti del boss Mario Ursini? E per un altro caso Saia aveva accompagnato Pasquale Marando in Grecia? Ma e' un fatto che con la revoca del provvedimento di custodia cautelare (disposta dal gip Silvana Podda lo scorso 21 aprile) si siano alleggerite le accuse nei confronti dell'operatore finanziario. Il 24 maggio Saia fu interrogato a Londra, negli uffici di Scotland Yard, dal sostituto procuratore Marcello Tatangelo. E in quell'occasione il magistrato torinese consegno' una copia degli ultimi atti trasmessi ufficialmente ai colleghi inglesi attraverso i canali diplomatici internazionali: la rinuncia all'estradizione di Saia. Ma e' la procedura formale a contare ed e' tutt'altro che snella anche nel caso in cui sia finalizzata ad annullarne un'altra in teoria piu' complessa, come una richiesta di estradizione, non fosse altro perche' la magistratura cui e' rivolta deve esaminarla e decidere se e' fondata, oltre che consentita dalle leggi del proprio Paese.


Ma evidentemente i giudici inglesi sono arrivati prima dello stop, e Scotland Yard ha fatto il resto. La storia giudiziaria di Sebastiano Saia non finisce comunque qui: il 16 gennaio c'e' l'udienza preliminare. E di questo che parla inglese, francese, tedesco e arabosi sapra' finalmente se e' stato soltanto perseguitato dal caso. Anzi, da una catena di Sant'Antonio di casi. 

1 commento:

The Guardian ha detto...

Ma da dove le tirate fuori tante cazzate. Io non sono mai stato estradato, non sono mai stato processato, non ho mai avuto una villa in francia, non ho mai avuto una villa a Brighton Inghilterra e non ho mai avuto un processo in Italia per i fatti da voi inventati e descritti. Non ho mai avuto un avvocato maio quale mio difensore !!!!