Voto... non voto ...

A proposito dell'astensionismo...
Continuo a ricevere mail di amici che mi annunciano che si asterranno dal voto. Io voterò. Ma non pretendo di avere ragione. Forse sbaglio. Forse no. Se sbaglio forse lo capirò in seguito, alla luce di quello che accadrà nel tempo, magari tra molto tempo. Però gli astensionisti mi sembra che fondino la loro scelta su assunzioni di cui non sono pienamente consapevoli. Proverò ad elencarne alcune in una seconda mail.
Ma prima la voglio mettere sul personale. Chi mi annuncia l'astensione è spesso un caro amico. Allora mi viene da dirgli: bell'amico!
Tu non fai politica, io sì, esponendomi e prendendomi dei rischi. Non fai politica e non voti perché "tanto non ne vale la pena", perché "tanto sono tutti uguali, destra e sinistra", ecc. Quindi ti astieni. Così facendo contribuisci a far vincere Cota e Berlusconi.
Io, che faccio politica e mi espongo, anche alle ritorsioni, perciò mi troverò a combattere un avversario duro, cattivo e galvanizzato dalla vittoria.
Pensa a come saranno più arroganti e sicuri di sé i vari assessori, consiglieri e tecnici comunali con cui mi scontro quotidianamente. Hai presente alcune facce? La loro stupidità, la loro cattiveria, la loro arroganza, a volte la loro violenza. Perciò la mia vita sarà più dura, la fatica maggiore, il rischio di ritorsioni superiore a prima, i compagni disposti a continuare meno numerosi di prima.
Queste difficoltà (che renderanno peggiore la mia "qualità della vita") le dovrò anche alla tua astensione.
Tu non fai politica, e continuerai a non rischiare. Io sì, e sarà per me più faticoso e più pericoloso. Tutto questo in parte lo dovrò anche alla tua astensione. Credi che ti sarai comportato veramente come un mio amico, o ti sarai comportato da egoista? Se "sono tutti uguali", cosa ti costa votarne uno dei due? Te lo chiedo da amico.
Se non vuoi farlo per convinzione politica, fallo per amicizia nei miei confronti. Perché dovresti negarmi questo piccolissimo gesto di amicizia? Pensaci. Non sto scherzando. Sono serissimo. Pensaci, rifletteci, non prendere queste parole coma una boutade o una lettere scherzosa. Questa è una lettera serissima, scritta in un momento serissimo, in un momento forse drammatico, nel quale penso che tra qualche giorno la mia vita potrebbe cambiare. Prendila come la lettera di un amico che ti chiede un piccolissimo favore, piccolissimo perché richiede pochi minuti, il tempo che ci metteresti a prendermi gentilmente una medicina prima che la farmacia chiuda: perché non dovresti concedermi questo piccolo gesto di amicizia? Promettimi che ci rifletterai.
E gira pure questa lettera a chi vuoi.

5 commenti:

Filippo Tùrati ha detto...

Camillo, Gianfranco e Luisella sono andati a votare!!!!! SONO ANDATI A VOTARE!!! Forse questa lettera, arrivata dall'universo, li ha commossi. Sono commosso anch'io e ho le lacrime agli occhi. Che felicità! E sono convinto che l'abbiano fatto per amicizia, Non erano per niente convinti, ma per amicizia sono andati! Grazie, grazie di cuore amici! A presto.
Filippo Tùrati (il naso)

Anonimo ha detto...

Sono commosso anch'io! Bravi, bravi! Un bacio a tutti quanti.

Cippa

Anonimo ha detto...

Mi associo alla gioia di tutti avendo appreso che i giovani in argomento hanno alla fine convenuto sull'opportunità di recarsi alle urne onde evitare il maggior danno.
Ritengo l'accaduto di buon auspicio per un loro completo ravvedimento.
Cordialità
Salvatore Lafalce

Anonimo ha detto...

L'astensionismo pesa sul voto e dà la misura della "disaffezione" alla politica

Per capire quanto l'astensionismo abbia pesato sull'esito del voto bisognerà forse attendere le prime luci dell'alba di martedì. Ma il dato dell'astensione, alle urne si è recato soltanto uno su 3, è già di per sé un elemento politico molto importante: l'8,7 per cento di votanti in meno rispetto alle consultazioni di cinque anni fa (64,2% oggi, 72% ieri), è un numero che "desta preoccupazione", a prescindere. A leggerlo come un dato certo di "disaffezione alla politica" era stato qualche giorno fa Nando Pagnoncelli, sondaggista e presidente dell'istituto Ipsos, per il quale "queste cifre sono la conferma di una tendenza all'astensione, che pur con strumenti non precisi si era registrata nelle scorse settimane". Un'analisi, è bene precisarlo, condivisa dalla gran parte degli analisti. Insomma, parafrasando Marquez, "cronaca di un'astensione annunciata".
Disaffezione oltre la soglia "critica" - I dati che affluiscono dal Viminale ci suggeriscono quindi che l'8,7 per cento di astensionismo ulteriore - una percentuale ben oltre la soglia indicata dall'Istituto "Cattaneo" come "critica" - ha una diffusione più o meno costante. Per capire quindi se l'astensionismo abbia punito più il centrodestra, e quindi il governo, o il centrosinistra, o magari entrambi, bisognerà attendere l'esito del voto.

filippo turati il naso ancora e sei sopraffatto dalla merda

Anonimo ha detto...

Contestata la Bresso, impegnata ad Avigliana per concludere la SUA campagna elettorale....

La notizia giunge nei presidi nel primo pomeriggio e da subito parte una mobilitazione per intercettarne l'arrivo. Ci si ritrova quindi in piazza conte rosso ad Avigliana di fronte alla sala in una cinquantina di persone.
Le forze dell'ordine e gli uomini del suo partito, presi alla sprovvista cercano di depistare giornalisti locali e movimento no tav. L'ex presidente della comunità montana Antonio Ferrentino con alcune auto dei carabinieri e funzionari della questura si spostano presso un centro commerciale di Sant'antonino di Susa comune poco distante da Avigliana facendo credere che la presidente volesse incontrare lì i "suoi elettori".
Ovviamente capito l'inganno il presidio del movimento rimane fisso ad Avigliana e così con uno stratagemma degno di un feudatario medievale la madama Bresso raggiunge la sala da un ingresso secondario protetto dalle mura della cittadella storica del palazzo comunale.
Si chiede quindi di entrare ma la risposta è "riunione privata". Controllato quindi il registro prenotazioni della sala presso gli uffici comunali si fa notare a funzionari di polizia e sindaco Mattioli lì presente che la sala è prenotata per una riunione pubblica e che quindi si ha tutto il diritto ad entrare. Ancora no, ma la presidente, dicono i poliziotti, è però desiderosa di avere, finita la riunione, un incontro pubblico.
Finalmente arringata la "folla", composta da soltanto una decina di amministratori con ovviamente una bella tessera del pd in tasca, la presidente Bresso esce.
L'incontro è teso, le vengono da subito poste domande sulla questione tav e mostrata una foto di Marinella (la donna ferita dalla polizia a Coldimosso) in primo piano.
Le risposte sono ovviamente ambigue, siamo qui per capire, siamo dalla vostra parte ecc. Ma il carattere iracondo della presidente non tarda a manifestarsi e all'ennesima richiesta
di chiarimento da parte di una nonna del presidio di Sant'antonino la risposta è maldestra e la presidente è costretta a farsi scortare in fretta verso la sua auto blu.
La cronaca della giornata la dice lunga sulla trasparenza e la serenità dei politici che vorrebbero governare in val di Susa. Sale blindate, incontri segreti... così ,cari poltronari, siamo capaci tutti a dire che siamo in mezzo alla gente. Così la campagna elettorale la può fare chiunque.
La realtà della val di susa è un'altra e con questa, cara presidente Bresso, prima o poi i conti li dovrà fare. Non ci saranno sempre sale blindate, poltrone su cui stare comodamente seduta e sondaggi farsa in fortini medievali, prima o poi la gente della val di Susa dalla cui parte lei dice di stare la dovrà incontrare.

E domani alle 10 sarà la volta di COTA che terà un comizio al mercato di Condove, andiamo a chiedergli cosa ne pensa della TAV, della MSAFIA e del PADRONI in CASA NOSTRA.....