Gianfranco PASQUINO,
"Le parole della politica"
Bologna, il Mulino 2010, euro 18.
Comunque vadano queste elezioni, da martedì si ricomincerà a discutere dei temi di ieri e forse di qualche tema di domani. Ci si chiederà quanto sul risultato elettorale abbia pesato l’«antipolitica», se il risultato abbia rafforzato o indebolito il «berlusconismo», se l’attuazione del «federalismo» fiscale sia ora più vicina o più lontana, il se il nostro sia un «paese normale» e se la formazione di un «regime» sia arrestata o no, se per la destra sarà più o meno facile indebolire le garanzie offerte dalla «separazione dei poteri», se la «sinistra» abbia retto all’offensiva del sovversivismo dall’alto che vuole imporre un «presidenzialismo» senza contrappesi, oppure sia riuscita ad arginarla. E quale specie di «sinistra» sia quella italiana, se sia una sinistra di sinistra oppure no. Tutte le nozioni tra virgolette sono illustrate, in brevi capitoli di 5 o 6 pagine, nel nuovo libro di Gianfranco Pasquino intitolato Le parole della politica e appena comparso in libreria. Sono in tutto 42 «parole»: vi troviamo anche, ad esempio, «costo della politica», «mani pulite», «mercatismo», «poteri forti», «scontro di civiltà», «Ulivo», «democrazia maggioritaria».
Gianfranco Pasquino è professore di Scienza politica nell’Università di Bologna. Insegna inoltre al Bologna Center della Johns Hopkins University. Ha curato insieme a Sofia Ventura il volume Una splendida cinquantenne. La Quinta Repubblica francese, anch’esso pubblicato quest’anno da il Mulino.
Invitato dalle Lezioni di politica e dal Centro Paolo Otelli, il 17 dicembre scorso è venuto a Chivasso a discutere con Mercedes Bresso di «Federalismo. Istruzioni per l’uso».
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