Uno sciopero "debole"...

Tutti i settori incrociano le braccia, manifestazioni in molte città. Ma le parole d'ordine del sindacato sono insufficienti e le piazze sono riempite dagli studenti.

(da INFOAUT) - La tanto agognata "prova di forza" della Cgil è alla fine arrivata: migliaia e migliaia le persone che sono scese in piazza oggi in tutta Italia per lo sciopero generale di quattro ore - otto solo nel pubblico impiego, scuola e sanità. Il sindacato di Corso Italia rivendica il diritto al lavoro, la riforma del fisco e l'integrazione dei lavoratori migranti. Sotto accusa, in particolare, l'inerzia dell'esecutivo di fronte alla crisi. Fino a qui tutto bene, verrebbe da dire: parole d'ordine inattaccabili e tanti buoni propositi, alte adesioni e il Wall Street Journal che dà ragione ad Epifani... e invece NO! Lo sciopero di oggi è stato debolissimo, tanto nella sua costruzione quanto nella sua effettiva manifestazione di forza che non si è vista se non nei freddi tabulati percentuali delle adesioni... Innanzitutto uno sciopero generale che ha avuto un parto lungo e doloroso. Elettoralistico nei fini (secondo le voci più maligne che spesso però le più lucide) e di basso profilo nella piazza, avvelenato da un imminente Congresso nazionale che si preannuncia molto teso (percorso com'è stato da un "centralismo democratico" epifaniano che ha impedito una reale espressione di democrazia sindacale della base).
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