Troppa fretta per Matola...

CHIVASSO - Martedì 9 febbraio alle 14,30 si terrà una Commissione assetto territorio (in pratica la commissione urbanistica) presieduta con pugno di ferro dall’illuminato urbanista Domenico Ciconte. Il piatto è ricco, come si vede dall’ordine del giorno pubblicato sul sito del Comune:
 
  • Mozione stato rete idrica della Città, delibera Consiglio Comunale n. 54 del 26.11.2009
  • Adozione della variante del piano per insediamenti produttivi (P.I.P.) dell'area 5.10 del vigente P.R.G.C. (area P.I.S.) ai sensi dell'articolo 40 commi 1, 2, 3 della L.R. 56/77 e successive modifiche ed integrazioni.
  • Approvazione della variante al P.R.G.C. ai sensi dell'articolo 17 comma 6 della L.R. 56/77 e sucuccessive modifiche ed integrazion quale presa d'atto dei provvedimenti autorizzativi della provincia inerenti la discarica di Chivasso (Chivasso 3 e Chivasso 0)
  • Autorizzazione di rinnovo della coltivazione di cava sabbia e ghiaia in frazione Boschetto alla ditta Buova Sici s.r.l. di Piacenza.
  • Autorizzazione della proroga dei termini convenzionali rogito notaio romano del 04.05.2001 tra il comune di Chivasso e la società immobiliare Chivasso s.p.a. (area ex Agip) .
Ma il punto che sembra più scottante è l’ultimo: la proroga della convenzionetra il Comune e gli attuali proprietari dell’area ex Agip. Ma prima di parlarne allarghiamo lo sguardo a tutto la riva del Po, dall’Agip fino all’Orco.
Negli uffici comunali procede il progetto cosiddetto Orcobeach della Essepi di un certo Gianfranco Scoppettone (un omonimo?), che riguarda la zona sulla sponda destra dell’Orco dove il torrente sfocia nel Po. Tornando lungo il Po verso Chivasso (verso Est), troviamo il progetto di costruzione di una strada alle spalle dell’Idrosanitaria. Più avanti ancora, il Comune progetta la realizzazione di una strada lungo il Po fino al ponte sul fiume medesimo.  Se la strada verrà realizzata, è prevedibile che le aree tra il quartiere Brozola e il Po, nella zona della tangenziale Sud, diverranno poco alla volta edificabili. Proseguiamo ancora lungo il Po verso Est, e dopo la Centrale Edipower troviamo la vasta area ex Agip. E qui si prospetta una nuova colata di cemento, alla faccia della conservazione delle aree verdi lungo il fiume. Nel progetto preliminare di Piano regolatore elaborato sotto la giunta di Francesco Lacelli l’ex Agip avrebbe dovuto essere destinato a area verde. L’ambizione era quella di espropriarla e farne un grande parco lungo il Po per i Chivassesi (un vero e grande parco, non quel buco di culo pelato del Bricel)... L’Agip si oppone facendo scrivere al Comune una bella lettera da un avvocato (Studio Legale Maurizio Torchia, Corso Galileo Ferraris. Torino). Ma l’Agip non ebbe bisogno di fare causa al Comune per difendere la sua area industriale. Lacelli infatti perse le elezioni nel 1997 e subentrò Fluttero, che provvide subito ad abbandonare i sogni ambientalisti di Lacelli e lasciò  l’area a destinazione industriale. Il cuore sensibile del nuovo sindaco non se la sentì di infliggere un dispiacere alla povera Agip. Un conto è il valore di un’area industriale, un conto – molto meno – il valore di un’area verde, dove non si può costruire nulla tranne le case degli scout. E infatti l’Agip vendette l’area alla Impresa Rottami  per un bel gruzzoletto: tre miliardi. E l’Impresa Rottami nel 1999 la rivendette alla Immobiliare Chivasso per 4 miliardi delle vecchie lire.
E qui inizia la storia che approderà in commissione assetto e territorio martedì 9 febbraio. La nuova proprietà redige un PEC che prevede la costruzione di capannoni industriali. Il PEC viene ovviamente approvato dal consiglio comunale presieduto da Fluttero con la delibera n. 59 del 25 settembre 2000. L’anno seguente la proprietà stipula con il Comune la convenzione che normalmente accompagna i PEC, e con la quale la proprietà si impegna a realizzare delle opere pubbliche a scomputo degli oneri di urbanizzazione. La convenzione è in scadenza e ora la proprietà, l’Immobiliare Chivasso, ne chiede il rinnovo. Per quanto tempo? E a quali condizioni? Su questi punti potrebbe esserci battaglia tra l’amministrazione e l’opposizione. Si riproporrà la battaglia del Mauriziano? Da una parte il partito della betoniera, dall’altra il partito del verde (del centrosinistra chivassese che improvvisamente si è scoperto una vocazione ambientalista: miracolo delle imminenti elezioni regionali e poi l’anno prossimo comunali). A tale proposito è bene ricordare che, alla fine degli ani '80, l'area dell'ex-Agip era stata indicata da alcuni come probabile sito di un inceneritore, suscitando una vasta eco in città e la ferma opposizione dei Verdi, all'epoca molto aggressivi e ben rappresentati nel chivassese. Oggi su quella zona degradata non sono più accesi i riflettori dell'informazione locale come una volta, ma al di là di questo va detto che il Comune non è obbligato a rinnovare questa convenzione. La proprietà ha avuto ben 10 anni per poter eventualmente edificare e non lo ha fatto. Adesso richiede un rinnovo, e non sappiamo se sarà l'ultimo. E' verosimile che l'amministrazione sia orientata orientata a concedere il rinnovo della convensione in fotocopia, e la minoranza invece credo voglia accettare di rinnovarla, ma ponendo delle condizioni o meglio dei nuovi obblighi; in particolare la pulizia e la bonifica della zona, diventata una discarica a cielo aperto. Francamente non è chiara la fretta dell'amministrazione-Matola nel voler concedere questo nuovo rinnovo della convenzione. Non sarebbe più lungimirante capire meglio che cosa intende fare la proprietà di questa vasta area, auspicando che non si trasformi nell'ennesima colata di cemento?
Giorgio BALLESIO.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ricordo che le commissioni consiliari sono aperte al pubblico: è utile che i cittadini vi assistano. Faccio un appello ai volenterosi. Anche in questo modo si esercita il controllo democratico sull'opera dell'Amministrazione chivassese.
Paolo Ballesio

Anonimo ha detto...

probabilmente il sindaco Matola ha fretta perchè lì all'ex deposito AGIP ormai è un'area molto degradata... e se è riuscito a far costruire su una zona con la falda acquifera superficiale (come nella zona di stradale Torin, vicino al parco del Muriziano), figuriamoci in un posto come questo... addirittura tanti cittadini sprovveduti, credono che comunque sia meglio costruire nuovi palazzoni anche in quella zona, piuttosto che tenersi il degrado attuale.
Biagio Stravuzzi.