La florida industria comunale dello spreco...


CHIVASSO - In Italia ci sono due milioni di disoccupati. I lavoratori salgono sui tetti e sulle gru. Le famiglie finiscono a vivere negli scantinati. Le fabbriche chiudono. Ma a Chivasso c’è un’industria che non chiude mai, anzi cresce: è l’industria comunale dello spreco.
Abbiamo appena assistito all’abbattimento degli alberi di Piazza d’Armi e di quelli davanti al Campo Pastore: 265.000 euro di «riqualificazione», a cui vanno aggiunti i 483.000 del precedente intervento (il lato della piazza verso via Torino) e i 375.000 di Piazza Carlo Noè. Non c’era proprio nessuna spesa più urgente a Chivasso?
Allo stesso modo prospera l’industria dello spreco culturale. Con la Delibera n. 215 del 18 dicembre 2009 la Giunta ha approvato la convenzione con la Fondazione Esperienze di Cultura Metropolitana di Settimo Torinese. In realtà è un rinnovo, perché una prima convenzione era già stata firmata nel 2007 per l’attività dell’anno successivo. La nuova convenzione dura di più: cinque anni, fino alla fine del 2014, vincolando l'amministrazione successiva. Intanto, per l’attività del 2010 il Comune eroga alla Fondazione 82.000 euro. Per fare che cosa? Per svolgere «attività culturali…sul territorio comunale». Ma non esiste già la Fondazione Novecento, quella che organizza il festival internazionale di letteratura «I luoghi delle parole» e le mostre a Palazzo Einaudi? E’ vero, ma la Fondazione Novecento è nata a Chivasso sotto l’amministrazione di centrodestra. Mentre la Fondazione ECM è nata a Settimo sotto l’amministrazione di centrosinistra: una divisione della torta in spirito bipartisan?
Il capolavoro è la delibera n. 231 del 30 dicembre 2009, che approva il progetto «Sistema musica». Il progetto sarà attuato dall’Associazione Sinigaglia in collaborazione con la Blu Room. Le due associazioni gestiranno l’Istituto musicale Sinigaglia, il Centro musicale comunale di Via Cappuccini, il Teatrino civico, e la Sala auditorium del Campus delle associazioni. Allo scopo la delibera approva una apposita convenzione. Che dura ben dieci anni, scadendo il 31 dicembre 2019. In questo modo la giunta, il cui mandato finisce l’anno prossimo, vincola per i restanti nove anni le amministrazioni successive. Un bel colpo per la Blu Room, che si assicura il lavoro  per altri dieci anni (le convenzioni precedenti, del 2003 e del 2006, avevano la durata di soli tre anni). Per il primo anno il Comune eroga 88.000 euro, di cui solo 27.500 alla Blu Room. Essa però gestirà il Teatrino civico e il Centro Musicale di Via Cappuccini. Le tariffe del Teatrino vengono aumentate: affittare il Teatrino nella terza fascia (dalle 19 alle 24) costerà ora 180 euro più IVA in tariffa base, e 200 più IVA con l’assistenza specialistica. Quanto al Centro musicale di Via Cappuccini, l’antefatto è noto. L’anno scorso l’Amministrazione vi ha realizzato le sale di prova e di registrazione, costate 92.000 euro al Comune e 15.000 alla Regione. In base alla convenzione il Comune le concede ora alla Blu Room ad uso gratuito, si assume le spese della manutenzione straordinaria e della copertura assicurativa, paga il riscaldamento, la luce e l’acqua (per 10 anni). E la Blu Room potrà affittare a terzi per dieci anni le sale e gli impianti: chi vorrà affittare lo studio completo con fonico verserà a quegli intraprendenti giovanotti  40 euro fino a tre ore, 35 euro oltre le tre ore, 250 per un giorno intero, 650 per tre giorni, e così via.
La prima delibera del nuovo anno (n. 1 del 15 gennaio 2010) approva la concessione  di un «contributo liberale» di 61.000 euro all’Associazione culturale Contatto per l’organizzazione di «Chivasso in musica. Stagione musicale 2009-2010». E la delibera n. 6 del 22 spende 15.789 euro per la rappresentazione di due spettacoli di cabaret, uno a gennaio e l’altro a marzo: 12.000 euro per la EDE s.rl. di Torino, e 3.780 per la «fruizione dei locali del Cinema Teatro Politeama e servizi annessi (riscaldamento, macchinista)». Chi non arriva alla fine del mese avrà così l’opportunità di rilassarsi con due risate al cabaret, sempre che possa pagarsi il biglietto. Il titolo del secondo spettacolo è anche suggestivo: «Si vive una sola volta».
Di fronte a questo stillicidio di spese culturali (o elettorali?), di fronte a questa finanza allegra, che stride con la drammatica situazione economica, mi chiedo cosa abbiano in testa gli amministratori di Chivasso. E penso che – a mali estremi estremi rimedi – bisognerebbe azzerare tutto. Proprio tutto, tutte le spese della politica culturale del Comune. E poi, dopo avere stabilito quanto e per che cosa spendere, ripartire gradualmente, prudentemente, parsimoniosamente.
Giovanni Locchi.

11 commenti:

Simone Capula ha detto...

Bravo Giovanni Locchi! Le osservazioni che fai sono veramente giuste. Hai illustrato perfettamente la situazione della "cultura" a Chivasso.
speriamo che qualcuno oltre ai quattro gatti che siamo inizi a interessarsi all'argomento, in particolare dalle parti del centrosinistra, che è come minimo un po' distratta.
Gli interessi legati alle politiche culturali sono ormai enormi e bipartisan sono interessi non culturali, ma economici e quindi clientelari (del resto Soria insegna)
Grazie!
Simone Capula

Simone Capula ha detto...

Una piccola riflessione. Mi pare che ultimamente sul blog non c'è spazio per discutere, ma si reagisce solo alle provocazioni e a volte a degli insulti, che sinceramente mi paiono sempre molto all'acqua di rose, quindi non gravi e non offensivi, ma non è importante. Il silenzio invece lo trovo preoccupante, perchè spesso, come nel caso di questo post, gli argomenti vengono fatti cadere e pare sia per una specie di autocensura. Correggetemi se sbaglio pare si abbia paura di parlare delle cose che molto spesso non riguardano solo la destra, ma anche quella sinistra che sta a dei giochi che son a dir poco ambigui quando non disonesti. Il mercato della cultura è spartito equamente in modo schifosamente clientelare, ma non c'è una presa di posizione se non da pochi, forse si possono contare su di una mano. Questa spartizione avviene come ovunque anche a Chivasso e perchè c'è questo pudore a parlarne? Non vorrei che fosse perchè son vicinissime le elezioni regionali e vicine le comunali e quindi prima di prendere una posizione bisogna vedere con chi ci si allea e se è conveniente parlare o se è meglio tacere.
Forse sbaglio, esagero, ma se qualcuno c'è batta un colpo.
Simone Capula

f.d. ha detto...

Io credo che il fatto che questo blog pubblichi quasi in "esclusiva" certi articoli sulle questioni legate alla cultura, ed alle sue distorsioni, sia emblematico. Tu stesso Simone piu' volte, come altri su questo blog, hai messo l'accento sui giochi politici, non sempre esaltanti, che stanno dietro alla gestione della cultura a livello locale, e non solo locale. E credo sia giusto continuare a mettere dei sassolini in queto ingranaggio che intende accontentare tutti, destra e sinistra, a scapito, spesso e volentieri, della qualità della proposta culturale. Proposta culturale, intendiamoci, a volte di prim'ordine se si considerano i numeri degli spettatori e dei biglietti venduti, ma è proprio qui che sta la nostra differenza. E' sui biglietti venduti che si deve fare i conti? E' sul personaggio famoso (spesso di origine "televisiva") che dobbiamo misurarci quando si parla di cultura a livello decentrato? Questi a mio modesto parere sono i principali interrogativi a cui dobbiamo dare delle risposte. Io credo che un progetto culturale sul medio periodo si debba misurare prima di tutto su quante iniziative culturali è riuscito a far germogliare e crescere. Quanti nuovi gruppi teatrali, quante band musicali, quanti videomakers, quanti artisti sono cresciuti a Chivasso all'ombra dei vari assessorati alla cultura, a fronte di corposi investimnenti di pubblico denaro? Questo secondo me dovrebbe essere il primo criterio su cui basare un serio lavoro quando si parla di cultura in un ente locale. Vogliamo provare a fare un bilancio di questo tipo a Chivasso?
fredi dutto.

Anonimo ha detto...

lo dico sinceramente.. il modo in cui vengono affrontati certi argomenti, in particolare quelli culturali mi spaventa molto. Ho avuto modo di verificare con attenzione vicende che mi avevano lasciata interdetta, per scoprire che sono bene lontane dalla reatà.
Mi pare di intravedere più ossessioni e motivazioni personali che interesse della comunità. E' davvero diventato questo il blog?
flu

Anonimo ha detto...

Gentile Signora,

1) che cosa la "spaventa molto"? Mi pare che siano altre le cose veramente "spaventose" nella società in cui viviamo, ben più spaventose delle mie legittime critiche all’operato del Comune.

2) Lei scrive: "Ho avuto modo di verificare con attenzione vicende che mi avevano lasciata interdetta, per scoprire che sono bene lontane dalla realtà". Ma se non ha la cortesia di scrivere a che cosa si riferisce non ne possiamo nemmeno discutere.

3) Lei parla di “ossessioni e motivazioni personali “. Quali motivazioni personali? Se non ce lo dice non posso replicarle.

4) “Ossessioni”? Lei definisce in questo modo occuparsi della enorme dispendio di denaro pubblico che il Comune investe nella cosiddetta cultura, mentre a molte famiglie manca il necessario?

5) Parlo della cosiddetta “cultura” perché mi chiedo quale elevazione culturale sia prodotta da eventi come il cabaret in programma al Politeama.

6) “Ossessioni”? Che ne pensa
del fatto che la “politica culturale” chivassese è monopolizzata da alcuni nomi, sempre i soliti, senza che mai venga fatta una gara?
Che ne pensa del fatto che la convenzione alla Blu Room dura ben dieci anni?

Potrei continuare, ma prima attendo una sua cortese risposta.

Giovanni Locchi

Anonimo ha detto...

Cara flu mi sa che per certi aspetti non sei distante dal vero. Se poi a questo fenomeno aggiungiamo il fatto che spesso c'è solo critica a senso unico e non si vede proposta...Attenti al lupo....

Anonimo ha detto...

Altro intervento fumosissimo. Io ho citato atti amministrativi, fatti e dati precisi. Vi chiedo di rispondere nel merito, altrimenti sarò io a dirvi che state facendo critiche (al blog) a senso unico. Anzi, più che critiche argomentate le vostre mi sembrano espressioni di stati d'animo.
Insomma, di che state parlando? Non potreste rispondere nel merito con fatti e argomenti?
Giovanni Locchi

Anonimo ha detto...

Ma se si rileva che sul blog non ci sono interventi di replica agli argomenti proposti, due sono le cose; o non ci sono lettori che si affacciano sul blog, oppure i temi trattati non sono di interesse particolare o comunque hanno subìto una progressiva sovraesposizione...

simone capula ha detto...

Si io parlo di motivazioni personali, certo io parlo di quello che io e i miei colleghi stiamo subendo, e come noi altri,penso.
Sig. Flu scriva come si chiama per favore e dica di che è preoccupata.
Grazie.
Simone Capula

Anonimo ha detto...

In realtà "interventi di replica agli interventi proposti" sono arrivati. Ce ne sono due, uno di Flu e uno anonimo, ma sono generici. Esprimono solo un disagio: ma allora chi li scrive dovrebbe chiedersi perché prova questo disagio.
Ho argomentato e sostenuto con dati le mie affermazioni: perché "gli interventi di replica" invece sono genericissimi?
Quanto alla "sovraesposizione", su questo blog si parla di moltissimi altri problemi, oltre a quello della politica culturale del Comune di Chivasso: chi ha l'impressione che "sovraesponiamo" il problema della cultura ha evidentemente una ipersensensibilità al problema. Perché non se ne chiede la ragione?
Comunque, nei prossimi post fornirò altri dati e farò altri esempi.
Grazie comunque delle repliche. La discussione è sempre utile.
Giovanni Locchi.

Emilio fede ha detto...

UNA NUOVA PUNTATA!!!
La sdinistra continua a tacere a questa vergogna.

La città celebra la “Giornata del ricordo”
di Annarita Scalvenzo

Letture, proiezioni di foto, documentari e anche un film per ricordare l’eccidio delle foibe, i massacri commessi in Istria fra il 1943 e il 1947 dall’Armata Popolare di Liberazione della Jugoslavia, fiancheggiata dall’OZNA, e da partigiani italiani, massacri in cui morirono migliaia di nostri connazionali.

Sono queste le iniziative che la Città di Chivasso, in collaborazione con la Biblioteca “Jacobino Suigo”, promuove in occasione della “Giornata del ricordo”, che si celebrerà in tutta Italia il 10 febbraio. «E’ una ricorrenza che finalmente restituisce a tutti la memoria delle vittime del comunismo – ha detto il sindaco Bruno Matola –, vittime rimaste troppo a lungo dimenticate. Con queste iniziative vogliamo far conoscere anche ai giovani un capitolo della nostra storia per troppo tempo coperto da un velo di omissione e di oblio”.

Mercoledì 10, dedicato agli studenti, ci sarà al Teatrino Civico un approfondimento del tema dal titolo “Sotto (il) silenzio”, con proiezioni di foto e filmati e testimonianze autentiche a cura dell’A.N.V.G.D., Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, di Torino, testimonianze cui daranno voce, su uno sfondo musicale dal vivo, due attori professionisti sotto la direzione di Ivan Fabio.

«Il titolo scelto per l’evento – ha commentato l’Assessore alla Cultura Alessandro Germani –, è quanto mai appropriato perché sottolinea come sia proprio il silenzio assordante calato su questi eccidi a pesare sulla memoria ritrovata di quei tragici fatti. Di foibe per decenni non se ne è parlato neppure nei libri di testo scolastici. Come per il “Giorno della Memoria”del 27 gennaio scorso, ci auguriamo che anche questa giornata contribuisca a far luce sulle verità del passato per far sì che le nuove generazioni traggano insegnamento dagli errori commessi per evitare che essi si ripetano”.

Per informazioni è possibile contattare la biblioteca al numero 011 9115460-461; e-mail: biblioteca@comune.chivasso.to.it.