Con 307 sì, la Camera ratifica la finanziaria. I beni confiscati si potranno mettere all'asta...
Nonostante l'ampia maggioranza parlamentare, il centrodestra pone la fiducia al provvedimento, impedendo all'organo legislativo di discutere la manovra. A nulla sono valse le contrarietà e, tra le tante variazioni, i beni confiscati potranno ora essere messi all'asta
Finanziaria blindata. Per la 27esima volta dall'inizio della legislatura, la maggioranza più vasta della storia repubblicana, pone la fiducia a un provvedimento, impedendo così dialogo e confronto, elementi necessari al parlamento per migliorare il testo. A nulla sono servite le richieste avanzate dall'opposizione per discutere in aula il testo di legge. Nemmeno la reazione del presidente della Camera Gianfranco Fini all'iniziativa della maggioranza ha fatto invertire rotta ai partiti che reggono il governo di Silvio Berlusconi. Oggi alla Camera la partita si è ufficialmente chiusa. A nulla è servito il voto contrario della minoranza, i 307 sì provenienti dai banchi del centrodestra hanno definitivamente affossato le speranze di vedere sul tavolo del confronto politico alcune questioni di fondamentale importanza. Una su tutte la possibilità di vendere all'asta dei beni confiscati alle mafie, sancita oggi dal voto alla camera. L'opposizione al progetto di immettere sul mercato i possedimenti sottratti alla malavita sono arrivate da diversi fronti: società civile, rappresentanti politici, sia essi di centrodestra che di centrosinistra.
Libera si è fatta portavoce di questa contrarietà portando avanti un appello intitolato: “Niente regali alle mafie, i beni confiscati sono cosa nostra”. Una raccolta firme, arrivata a quota 120mila adesioni, per opporsi allo smantellamento del contrasto culturale alle mafie, iniziato con la legge Rognoni-La Torre e concluso con la legge 109/96, di iniziativa popolare. La fiducia, a meno di improbabili scossoni nella maggioranza, ha di fatto messo la parola fine alla possibilità di modificare l'impianto normativo e l'immissione sul mercato dei beni mafiosi diventa una realtà. Ora rimangono solo passaggi formali. Domani i provvedimenti della manovra passeranno al vaglio della camera e la prossima settimana al senato. Anche se l'opposizione non ha rinunciato a mettere sul cammino della maggioranza alcune mine che possono far esplodere le contraddizioni tacitate con la fiducia con due distinti ordini del giorno presentati rispettivamente da Garavini del Pd e Donadi dell'Idv. Il primo chiede al governo di emanare il regolamento attuativo della norma sulla vendita dei beni confiscati acquisendo il parere della commissione antimafia delle associazioni impegnate nel riutilizzo sociale. Quello targato Idv avanza invece la possibilità per gli enti di acquistare i patrimoni confiscati a prezzi ridotti qualora si impegnino a destinarle gratuitamente ad associazioni di volontariato, organizzazioni non lucrative e cooperative sociali.
Davide Pecorelli.
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