Tanta solidarietà alla compagnia teatrale colpita dalla censura preventiva del sindaco di Chivasso...



CHIVASSO - Giovedì 10 settembre era prevista al Teatrino civico l’anteprima nazionale dello spettacolo A ferro e fuoco della compagnia «Teatro a canone» del regista Simone Capula. I costi della rappresentazione, compreso il canone per l’uso del Teatrino, erano totalmente sostenuti dalla compagnia stessa, che prevedeva di recuperare la spesa con il ricavato del biglietto d’ingresso. Com’è noto, pochi giorni prima il Sindaco di Chivasso ha revocato la concessione in uso del locale con una mail: in forma cartacea la lettera è stata consegnata al regista soltanto il giorno precedente. Nonostante la revoca, giovedì sera alcune decine di cittadini si sono presentati di fronte al Teatrino civico per testimoniare la loro solidarietà alla compagnia teatrale, e soprattutto per esprimere il loro dissenso nei confronti di una decisione ritenuta lesiva del diritto di libera manifestazione del pensiero, sancito dall’articolo 21 della Costituzione. I presenti si sono poi trasferiti nella saletta I Care, messa a disposizione dalle Acli, per proseguire la discussione sull’accaduto. Per la verità, in piazza del Municipio si trovava il palco del Comune, perfettamente montato e con le sedie per il pubblico. Sicuramente si è trattato di un apprezzabile e discreto gesto di cortesia dell’assessore alla cultura per consentire la messa in scena dello spettacolo. Ma la decisione di trovarsi all’I Care era già stata presa, e così è avvenuto. Qui i consiglieri comunali Assunta Desiderio e Michele Scinica hanno sottolineato che il provvedimento del sindaco non trova fondamento né nel regolamento del Teatrino né in altra normativa. Ermanno Vitale, dell’Università della Valle d’Aosta, ha osservato che l’episodio di Chivasso è solo uno dei tanti che quotidianamente in Italia contribuiscono a sgretolare le garanzie offerte dalla Costituzione e dallo stato di diritto. Il regista Simone Capula ha illustrato il contenuto della rappresentazione teatrale che quella sera avrebbe dovuto svolgersi, e ha raccontato il duro lavoro quotidiano e i sacrifici di una compagnia che cerca di vivere del proprio lavoro senza «assistenzialismo». Nel corso della serata sono stati anche letti passi significativi del libro sul fondatore della Scuola di mistica fascista, che a giugno l’Amministrazione comunale aveva ritenuto meritevole di venir presentato proprio nel Teatrino civico a cura e a spese del Comune: particolarmente toccanti le dichiarazioni antisemite del protagonista e la foto con dedica del capo del governo (di allora) Benito Mussolini. Al termine della discussione, è stata avanzata la proposta di raccogliere firme a sostegno di una nuova richiesta di concessione del Teatrino per rappresentarvi lo spettacolo «censurato». Se ne è parlato tanto senza conoscerlo: ora è bene che venga offerta ai cittadini la possibilità di giudicarlo da sé. La raccolta firme avverrà il 19 settembre, in coincidenza la manifestazione indetta a Roma dalla Federazione Nazionale della Stampa a difesa dell’articolo 21 della Costituzione.

pm

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Per non passare per chi "gonfia i numeri" ho scritto che eravamo qualche decina.
Ho fatto una verifica telefonando ad alcuni dei presenti, che ritengono plausibile la presenza di 70-80 persone almeno.
pm

Augusto ha detto...

A parer mio erano di piu', almeno un centinaio quelli in piazza vicino al Teatrino.
Augusto.

Anonimo ha detto...

Quali sono le posizioni dei Ds e dell'Anpi, che si sono chiusi, in un silenzio almeno imbarazzante.
Dite qualcosa, basta con i silenzi.
I silenzi sono complici!
Un democratico moderato

Albino ha detto...

ma i Ds non ci sono piu'... non che quando c'erano...
Albino

saturninox ha detto...

facile prendersela con il D. e' che voi non capite il travaglio (no, non il giornalista!) che stanno attraversando. Devono decidere il segretario!!! ecceccavolo, mica una robina facile. Provate voi a trvare qualcuno che possa sostituire veltroni. Uno che garantisc la persita di altri 4.000.000 di voti in una volta sola! mica si può perdere tempo con pinzallacchere come queste! Eppoi a chivasso non ci sono problemi, le fabbriche producono ( o sono in cassa integrazione) i trasporti non ci sono, l'ospedale è una bolgia. Seta stà per fallire (e il comune di troverà a dover pagare milioni di debiti) ci vogliono fare una centrale nuclare a 15 km. Non vorrete dire che queso è più importante delle ambasce de PD, vero?