
Se infatti l’obbligo di esibizione dei documenti inerenti il soggiorno è escluso per le domande attinenti le prestazioni scolastiche obbligatorie (dalla scuola elementari in avanti), così non è per il pre-obbligo (nidi e materne). Dunque le maestre e gli operatori scolastici sarebbero tenuti a segnalare il genitore clandestino che vuole iscrivere i figli al nido o alla materna.
Si tratta di un provvedimento che va contro tutte le norme nazionali e internazionali a tutela dei bambini e delle famiglie e che rischia di generare paura e costringere i migranti non in regola a non rivolgersi più ad asili e materne.
Ricordiamo che è obbligo dello Stato riconoscere a tutti i minorenni pari trattamento senza alcune discriminazione e che la scuola è probabilmente il miglior veicolo per l’integrazione.
Ancora una volta con la scusa della sicurezza si vanno a minare diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione e da tutte le Convenzioni internazionali e a rimetterci sono sempre i più deboli ed emarginati.
Ci auguriamo che la società civile e le scuole piemontesi si mobilitino contro questo ennesimo strappo alla Costituzione, come fecero le associazioni di medici dicendosi indisponibili a segnalare la clandestinità dei pazienti.
Marisa CHIARETTA,
responsabile PRC-Commissione Regionale Scuola.
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