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U2
"No line on the Horizon"
Recensione a cura di dj-FRD.
A trent'anni giusti giusti dal loro disco d'esordio la band irlandese ne ha fatta di strada, anche fra gli alti e bassi degli ultimi tour e degli ultimi dischi. Con questo "No line on the Horizon", uscito poche settimane fa, la premiata ditta di Bono & soci torna finalmente a privilegiare il rock, quello di classe che li ha fatti amare dal pubblico planetario e vendere milioni di dischi. Alcune tracce registrate in Marocco nella città imperiale di Fèz, non hanno comunque lasciato molte influenze delle litanie arabe, ritornando a ciò di cui i fans del gruppo sentivano la mancanza. Un ottimo album che va sicuramente "metabolizzato" con piu' ascolti, per non confondere a prima vista alcuni brani con antiche produzioni. Senz'altro un ottimo disco, sicuramente il migliore degli ultimo dieci anni, che riporta gli U2 all'apice della creatività artistica, con il gusto per la continua ricerca di nuove sonorità da proporre con la ritrovata passione della voce di Bono all'affezzionato pubblico, che comunque mai li aveva abbandonati neanche di fronte alle prove meno nobili.
A me sono piaciute tutte le 11 tracce del cd, ma se dovessi scegliere le migliori opterei senz'altro per "Magnificent" (scritta dal Brian Eno)
e "Moment of surrender", pezzo in cui Bono da il meglio di sè, ricordando quasi una interpretazione da cantante soul.
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