Riportiamo l'articolo apparso su Repubblica, a firma Beppe Valenza, l'8 novembre 2008
Ci piacerebbe molto sentire qualcuno degli studenti, per avere la loro testimonianza e dare uno spazio sul blog alla loro protesta. Attendiamo fiduciosi.
Volevano entrare ad ogni costo nelle aule del Classico e dello Scientifico e, trovando le porte sprangate, hanno deciso di provare ad aggirare l´ostacolo passando dall´edificio confinante. Peccato che i "vicini" siano docenti e allievi della sede distaccata dell´istituto Europa Unita, scuola superiore che nell´ultima settimana ha boicottato buona parte delle iniziative contro la riforma Gelmini organizzate dagli studenti. Non è stata una ripicca, ma questa diversità di opinioni è comunque emersa dalle reazioni a caldo di chi ha subito il raid.
Tutto ha avuto inizio alle 8 di ieri mattina davanti alla stazione ferroviaria di Chivasso, quando in direzione del centro si è mosso un corteo di cinquecento studenti, la sfilata che ha concluso la settimana di mobilitazione che tutte le scuole. Spille di Che Guevara e borse griffate Vuitton. Tute mimetiche e tacchi a spillo. Un clima da gita scolastica dove si sono mischiati proclami di protesta contro la legge 133, balli da rave party e saluti "alla mamma" davanti a fotografi e telecamere incrociati lungo il percorso. Gli studenti, dopo essersi fermati a scandire slogan davanti ai due ingressi del Newton, al termine della manifestazione si sono diretti verso l´Europa Unita, l´istituto di allievi che fino a poco prima avevano sfilato a fianco dei colleghi liceali.
Ci sono stati dieci di minuti di frasi a effetto scandite al megafono. Poi in cinquanta hanno tentato di entrare dall´ingresso principale della scuola, rimasto aperto, trovando l´opposizione di professori, bidelli e altri studenti usciti dalle aule in cui stavano facendo lezione. Forzato il blocco, l´obiettivo era quello di raggiungere il liceo da una porta antincendio che collega i due plessi scolastici. La bagarre si è chiusa con momenti di tensione e l´intervento dei carabinieri, che hanno sfollato i ragazzi ancora lungo i corridoi.
La manifestazione è proseguita nel cortile, mentre la preside Marcella Ferrante accorreva dalla sede di via Marconi per verificare i danni. In un primo giro di controlli ha riscontrato la rottura della porta d´ingresso e di quella antincendio "meta" degli infiltrati. A caldo la dirigente ha assicurato che sporgerà denuncia e ha addossato la colpa dell´accaduto agli studenti del vicino Newton. La versione della preside è stata confermata dai ragazzi, pronti a far quadrato intorno ai docenti.
4 commenti:
Dal mio punto di vista occorre fare attenzione che il movimento non cada nella trappola della violenza e dello "scasso", in questo caso da una posizione di "ragione" si passa immediatamente a quella del torto. Mi risulta che sia stato anche usato impropriamente un estintore che ha imbrattato pavimenti e mobili. A chi serve danneggiare strutture scolastiche che avranno sempre meno risorse? Non spianiamo la strada ai Gelminoidi...
Sig.ra Montessori
Attenti, che un estintore può ferire e un sasso può uccidere come è successo a Genova qualche anno fa. Attenti ragazzi! State buoni e zitti se potete.
Domenico savio
Non si tratta affatto di stare zitti e buoni...ma di non farsi "mandare in vacca" la protesta dai semplici "casinari" che in queste occasioni non mancano mai.
Detto questo, come genitore considero la settimana di okkupazione del Newton come un elemento di crescita dei ragazzi, che certo dovranno discutere di quella esperienza e ragionare sugli errori e su certe ingenuità commesse. Peccato che la gran massa dei docenti e dei genitori li abbia lasciati soli in un passaggio indubbiamente nuovo della loro esperienza.
Per fortuna sono soli, i genitori e i professori sono quelli che con la loro "saggezza" hanno eletto i governi passati e presenti che ci fanno trovare in questa situazione di M...
Stiamo zitti, la scuola è dei giovani!!!
Domenico Savio
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