Alcune considerazioni su un incontro per parlare di scuola e "riforma" Gelmini...

CHIVASSO - Venerdì 7 novembre dalle ore 21 presso la sala conferenze di Palazzo Einaudi (piazza D'Armi 6),ci sarà un incontro pubblico su: "Riforma Gelmini, istruzione o distruzione?" promosso dal locale Circolo del Partito Democratico,con la presenza di Umberto D'Ottavio, assessore provinciale istruzione professionale, Giovanna Pentenero, assessore regionale all'istruzione e Giuseppe Fioroni, già minsitro alla pubblico istruzione.
Ben venga qualsiasi occasione di informazione e di dibattito su un tema cosi' importante com la scuola pubblica che sta per essere disastrata dalla pseudoriforma che porta il nome del duo Gelmini/Tremonti.
C'è comunque un "però" che non si puo' far finta di dimenticare. Questa pseudoriforma è in parte "figlia" di altre pseudoriforme, piu' o meno realizzate, negli ultimi anni, guarda caso anche da governi di centrosinistra. In tutti questi anni sono stati concessi finanziamenti a piene mani alle scuole private (in grandissima parte cattoliche), e questi lauti finanziamenti sono stati elargiti anche dai governi di centrosinistra. In tutti questi anni la scuola ha risentito della carenza di attenzioni e soprattutto di impegni economici da parte dei vari governi, anche di centrosinistra.
E adesso che cosa ci tocca vedere? Fior di politici del Pd che si trasformano in oppositori barricaderi alla pseudoriforma-Gelmini e girano in lungo e in largo paesi e città nel tentativo di ri/accreditarsi, in una sorta di campagna elettorale preventiva.
Domanda: ma il vasto movimento di chi si è opposto tenacemente a questa pseudoriforma (studenti, lavoratori della scuola e genitori)e che tutt'ora si sta impegnando per opporsi allo sfascio della scuola pubblica con occupazioni e mobilitazioni capillari, ha veramente bisogno dell' aiuto di questi professionisti della politica a tempo pieno?
Sono convinto che il movimento non abbia bisogno di questi supporti stantii e che debba andare avanti per la strada che si è scelto, in piena autonomia decisionale: contro i tagli mascherati da riforme in salsa neoliberista e contro i privilegi e le storture che da sempre coesistono nel sistema scolastico italiano, senza difendere rendite di posizioni e baronìe varie.
Bruno Giordano.
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Vi proponiamo un articolo tratto da "LA STAMPA" del 19/7/2008 (pag.5)di Raffaello Masci su una Proposta di legge BIPARTISAN sulla riorganizzazione scolastica...


"SCUOLA PROPOSTA DI LEGGE"
- I professori scelti dai presidi Intesa in
Parlamento: spariscono le graduatorie, arrivano gli albi professionali
RAFFAELLO MASCI ROMA La scuola sara' veramente autonoma, avra' un
consiglio di amministrazione, scegliera' da sola gli insegnanti, li
valutera' rigorosamente ma permettera' loro di fare carriera e li
paghera' secondo il merito. Non e' l'ennesima riforma del sistema di
istruzione, ma solo una riorganizzazione che mira a fare di ogni
istituto una realta' indipendente sia pur all'interno di un sistema
nazionale, sull'esempio dell'Inghilterra, della Svezia ma -
soprattutto - della scuola che secondo l'Ocse funziona meglio al
mondo, quella della Finlandia. E questo si potra' fare non su proposta
del governo ma con una iniziativa parlamentare BIPARTISAN all'interno
della commissione Cultura della Camera, presieduta da Valentina Aprea.
La scuola Ogni istituto avra' un consiglio di amministrazione
presieduto dal preside, fara' il suo piano dell'offerta formativa e
scegliera' direttamente i docenti tra coloro che ne hanno i requisiti.
Fondazioni Gli istituti, come gia' aveva proposto Fioroni, potranno
diventare fondazioni, il che consentira' loro di ricevere
finanziamenti anche privati. Professionisti Verra' riformato il loro
status giuridico: saranno professionisti e non piu' impiegati
pubblici. Come tutte le professioni anche quella docente prevedera' un
percorso: universita', specializzazione, praticantato, iscrizione ad
un albo. I consigli di amministrazione delle scuole sceglieranno da
quell'albo. E i precari? Non ci saranno piu'. Al massimo un insegnantesara' disoccupato, ma precario no.
I titoli Chi entra professore non
esce tale e quale 40 anni dopo. Ci sara' una carriera: docente
iniziale, ordinario, esperto, vicedirigente. Poi, con un altro
concorso, dirigente. La carriera avverra' attraverso un sistema di
valutazione per esami o titoli. La valutazione Gli studenti saranno
valutati con sistemi «oggettivi» che misureranno il raggiungimento (o
meno) degli obiettivi fissati dagli programmi nazionali. La
valutazione avverra' prima all'interno della scuola, con un nucleo di
«autovalutazione» che consente un iniziale check-up, poi con l'ausilio
dell'Invalsi (l'istituto del ministero che si occupa di valutazione)
come soggetto terzo. In questo modo ogni scuola e ogni specifica
classe conosceranno carenze ma anche eccellenze proprie.
Autovalutazione e valutazione esterna varranno anche per i docenti. La
valutazione prevede un sistema premiale e anche sanzionatorio, ma e'
soprattutto uno strumento di diagnosi, che dovrebbe impedire che alle
prossime rilevazioni Pisa-Ocse continuiamo ad essere in fondo alle
classifiche. Schieramenti d'accordo Politicamente la novita' piu'
rilevante di questo progetto di legge e' che nasce BIPARTISAN. Se ne
comincio' a parlare in un seminario alla fine del 2006 al ministero
(con Fioroni ministro). Il tema fu ripreso da Fioroni stesso nelconvegno di Caserta (febbraio 2007).
E' stato raccolto in un progettodi legge da Valentina Aprea dell'
aprile scorso. Nell'ambito della commissione Cultura, analoghe
proposte sono venute da altre donne di scuola di entrambi gli schieramenti:
Maria Letizia De Torre (Pd), Angela Napoli e Paola Frassineti (Pdl).
Un comitato ristretto sta ora lavorando affinche' le proposte possano
confluire in un unico progetto trasversale.

1 commento:

massimoz ha detto...

non si riesce a intevistare qualche studente che ha partecipato alla manifestazione di venerdì? mi farebbe molto piacere ospitare sul blog la loro voce!

saturnino