...conflitti generazionali? NO, meglio diritti per tutti...


Fa effetto per chi, come il sottoscritto, è stato anagraficamente giovane alla fine degli anni '70, sentire che i giovani odierni vengono tirati in ballo in modo indecente (per di più anche da esponenti che si rifacevano alla sinistra), a riguardo di fantomatici "conflitti generazionali" legati all' erogazione delle pensioni ai loro padri. Su quegli stessi giornali che, magari fino ad un mese prima, avevano costruito ad uso e consumo dell' immaginario collettivo la figura di una generazione di "bulli" cresciuti e pasciuti all' ombra del sistema scolastico nazionale, adesso possiamo leggere di questa presunta "rivolta" nei confronti dei padri-ingordi che svuotano allegramente le casse della previdenza pubblica alla faccia del futuro... Così i giovani drogati, bulletti e magari anche un po' no-global tanto evocati dai cronisti, adesso si sono trasformati in bravi ragazzi da strumentalizzare per tagliare le pensioni. La realtà è che questi signori (Rutelli, Montezemolo, Veltroni, Tremonti, Berlusconi ed i loro lacchè pennivendoli), agitano lo scontro generazionale fra poveri cristi. Pur guardandosi bene dal tagliare le loro pingui pensioni, vanno sostenendo che le pensioni dei lavoratori sono un privilegio dei vecchi, e sarebbe giunta l' ora di tagliare a questa gerontocrazia del secolo scorso tutti i diritti consolidati, o meglio: conquistati con le lotte di una trentina d' anni fa... La cultura politica da cui traggono ispirazione costoro, ha fatto sì che prima sia stato eliminato il diritto al lavoro serio ai giovani, precarizzando l' occupazione e la vita quotidiana e poi, non paghi, li utilizzano per tagliare il diritto alla pensione pubblica a tutti, giovani di oggi compresi. Ed oltre alle loro scandalose pensioni e buonuscite, questi geni della politica e della finanza creativa ben si guardano dal mettere in discussione il mare di denaro pubblico elargito ad imprenditori e multinazionali che poi investono all' estero e tagliano posti di lavoro in Italia. Basti pensare alle recenti nazional-celebrazioni per il lancio della nuova Fiat 500. Figuriamoci se Montezemolo & C. si sono soffermati sul fatto che la nuova vetturetta (costruita sul pianale del Ford Ka, un' utilitaria concepita una decina d' anni fa), è fabbricata in Polonia da operai polacchi pagati con salari polacchi, e venduta in Europa a prezzi europei...
Su queste "quisquiglie" l' attenzione di pennivendoli chissà perchè non è mai così puntuale? Molto più facile agitare conflitti generazionali nel tentativo di far dimenticare quella stagione di lotte iniziate alla fine degli anni '60 ed eclissata con la marcia a Torino dei 40.000 crumiri nel 1980.
Ma il germe della rivolta ormai è stato sparso da quelle stesso ciclo di lotte di quegli anni, e prima o poi germoglierà di nuovo. Rutelli, Veltroni, Montezemolo & C. siete avvisati!.

Giordano Brown.

1 commento:

Anonimo ha detto...

A proposito di Cinquecento

http://www.repubblica.it/2007/07/motori/motori-luglio-2007/motori-inchiesta-citycar/motori-inchiesta-citycar.html