Si dice che a giorni comincerà la costruzione della casa scout dentro il Parco Mauriziano. La vicenda è nota. Con due delibere, la prima del 2004 e la seconda del 2005, la giunta comunale presieduta da Fluttero ha approvato il progetto definitivo della nuova sede scout nel Parco Mauriziano, per la modica spesa di 355.000. Gli scout una sede ce l'hanno già, nell'ex asilo Bocca di via Cappuccini. E' una bella casa, di proprietà comunale: il Comune avrebbe potuto ulteriormente migliorarla spendendo meno e recuperando un pezzo del proprio patrimonio edilizio. Non è chiaro perché gli scout debbano lasciarla. Gli ambientalisti chivassesi, contrari alla urbanizzazione del parco, hanno suggerito all'amministrazione sette luoghi alternativi. Suggerimenti tutti respinti. Da chi? Dal comune, dal gruppo scout, o da entrambi? Non si sa: il comune scarica la responsabilità sugli scout, e questi sul Comune.
L'area che sembra la più adatta è l'ex campo CAV TO-MI nel quartiere Baraggino. E' destinata dal Comune ad ospitare le associazioni chivassesi: il bando per l'assegnazione delle case e degli spazi compare in questi giorni sul sito del comune, è annunciato da manifesti affissi in tutta la città. Scade il 7 settembre. Per le altre associazioni il luogo è adatto, per gli scout no. Perché? Prima risposta: manca il verde. Ma il verde c'è, lo ammette anche il Comune nella delibera 157 del 6 luglio 2007, dove leggiamo che il campo è costituito, oltre che da locali singoli e ad uso comune, da una «area verde esterna». E nel comunicato del 17 luglio l'assessore Germani elenca le «strutture sportive» che vi sorgeranno: «sarà sin da subito operativo il campo di calcio a 5 coperto e riscaldato d'inverno, vogliamo realizzare nell'area esterna un campo di pallavolo e pallacanestro, un'area per il beach volley». Dunque nell'ex Campo TAV c'è lo spazio per tutto questo ben di dio e non c'è il verde per gli scout? Dobbiamo proprio credere a tutte la frottole? Seconda risposta, che il sindaco attribuisce agli scout: il posto è troppo lontano. Ma lontano da dove? Conosco tre genitori scout: il primo abita nei pressi di via Pertini, il secondo al fondo di Viale Vittorio Veneto, il terzo a Castagneto. Matola non vorrà raccontarci che da casa loro l'ex campo CAV TO-MI è molto più lontano del Parco Mauriziano? E l'assessore Bava ha già provveduto a rendere il posto raggiungibile anche senza automobile: «per agevolare la fruizione di questi spazi, la linea blu (circolare urbana) già dal 27 agosto comprenderà nel suo percorso sia la zona "Baraggino" che il Campus». Anche così è ancora troppo scomodo?
Siamo di fronte a un caso di ordinario clientelismo. L'ex capo gruppo degli scout mandava ogni tanto all'Amministrazione un messaggio nemmeno tanto in codice: ci sono «settanta ragazzi» da sistemare! Settanta ragazzi fa 140 genitori, più nonni, zii, parenti vari. Un bel po' di voti. E l'Amministrazione ha certamente compreso il messaggio. Ordinario clientelismo, ma anche un po' «inciucio». Da una parte un'amministrazione comunale di centrodestra, che spera di ricavarne dei voti. Dall'altra un'associazione e un gruppo di genitori in parte di sinistra: vecchi compagni che esibiscono le cicatrici di lontane battaglie politiche, ex ambientalisti che adesso tengono famiglia, consiglieri comunali che nel loro comune (ma solo nel loro) difendono l'ambiente, un ex capo gruppo che - dopo avere accettato da Matola la casa dentro il parco, con lettera protocollata e letta in consiglio comunale dal vicesindaco Germani è andato a fare l'ambientalista duro e puro che difende la collina dalla minaccia della tangenziale Est e del ponte di Gassino. Decisamente, la coerenza non è più una virtù. P.S.: il bando scade il 7 settembre. Se non l'hanno fatto, gli scout hanno ancora tempo per presentare domanda. Glielo ricorderemo ogni settimana.
Piero Meaglia
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