A Torino arriva la “Sindrome Detroit”. Mentre in Italia la Confcommercio
stima un calo dei consumi del 2.4%, crisi e poverta' si fanno sempre
piu' sentire in una delle capitali europee dell’auto. E dai quartieri
tradizionali del disagio a sociale arriva ad aggredire anche le aree
ritenute immuni. A dimostrarlo i dati della Caritas torinese, che in un
rapporto indica un aumento del 46% rispetto al 2011 nei centri di
assistenza. Gli utenti, in prevalenza donne (52 su 100), hanno un'eta'
compresa tra i 25 e 60 anni, ma la media e' superiore ai 49, un titolo
di studio non elevato, circa l'80% si ferma alla terza media e posizioni
lavorative fragili mentre l'11% e' rappresentato da artigiani e piccoli
imprenditori. Dai dati, inoltre, emerge che solo il 5% delle persone
accolte ha reddito da lavoro, i restanti usufruiscono di sussidi o
assistenza e il 37% vive in solitudine. Tra le emergenze piu' sentite la
poverta' economica che spesso si traduce nella necessita' di ricevere
cibo (lo scorso anno il centro ha sostenuto 600 nuclei familiari), il
lavoro, la casa e la salute.
''I dati - ha sottolineato Pierluigi
Dovis, direttore della Caritas diocesana - ci dicono che siamo di fronte
ad una situazione di multiproblematicita' che richiede alleanze e
interconnessioni nuove. Fare rete non basta piu', occorre un nuovo
welfare costruito in modo trasversale. Non ci puo' piu' essere una
separazione tra pubblico e privato, ma bisogna puntare su progettualita'
condivise in cui ciascuno si fa carico delle proprie responsabilita'.
Non sono i progetti che mancano - ha concluso - ma le idee da
condividere insieme, bisogna darsi delle priorita' per tenere insieme
sviluppo e coesione sociale''.
Consumi in Italia, ancora un calo
Intanto, è
ancora allarme consumi in Italia. Dopo continui cali che si susseguono
ormai da mesi siamo tornati ai livelli di quasi 10 anni fa. Ma il peggio
potrebbe non esser passato, perche' a giudicare dalle previsioni di
Confcommercio un ulteriore deterioramento non e' da escludere. A gennaio
2013 si registra una diminuzione del 2,4% rispetto a dicembre ed una
flessione dello 0,9% rispetto a dicembre. ''In termini di media mobile a
tre mesi l'indicatore, corretto dai fattori stagionali, segnala un
nuovo arretramento, dato che ha riportato i consumi sui livelli di fine
2004'' spiega Confcommercio. A conferma del calo della spesa alimentare
anche le rilevazioni di Coldiretti mostrano un crollo del consumo di
carne da parte degli italiani, con un taglio annuo del 7% nelle
macellazioni bovine nel primo bimestre 2013. Mentre la Cia calcola che
dal 2008 a oggi le famiglie italiane hanno ridotto il budget per la
spesa alimentare di oltre 12 miliardi di euro.
Fabio SEBASTIANI.
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