TORINO - Giovedi 6 dicembre alle 13 a Torino al cinema
Ambrosio (c.Vittorio 52) Ken Loach incontra i lavoratori REAR licenziati e altri
movimenti. Contro la cricca milionaria Fassino Laus TFF etc. andiamo a portare
solidarietà con bandiere e simboli palestinesi, in quanto Ken Loach è anche
molto attivo nella campagna di boicottaggio di Israele e solo lo scorso 29
novembre ha promosso con altri personaggi di spicco un appello internazionale
(in allegato) per un embargo militare verso Israele (e l'Italia ha un accordo
bilaterale di cooperazione militare con Israele).
Appuntamento dalle 12,30.
Sarà anche l'occasione per ricordare il presidio davanti a Hiroshima della
sera stessa in occasione dell'esibizione di Asaf Avidan.
Per quanto riguarda l'interlocuzione con Hiroshima mercoledi 6/12, alle
12 una compagna dovrebbe intervenire in diretta da Radio Flash 97.6 per spiegare
la campagna di boicottaggio.
A FIANCO DI KEN LOACH
NEL SOSTEGNO AI LAVORATORI REAR LICENZIATI
E NEL BOICOTTAGGIO DI ISRAELE.
Ken Loach aderisce da tempo
alla campagna internazionale di boicottaggio di Israele. In contemporanea con
la giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese del 29
novembre scorso, ha promosso insieme ad altre 50 personalità di prestigio a
livello internazionale (tra cui 4 italiani) un appello che chiama ad
"un'urgente azione internazionale perché si arrivi ad un embargo militare
totale e obbligatorio nei confronti di Israele”.
Di seguito il testo:
È giunto il momento per un embargo militare contro
Israele!
"Essere liberi
non vuol dire solo liberarsi dalle proprie catene, ma vivere in un modo che
rispetti e valorizzi la libertà degli altri".
Nelson Mandela
Inorriditi per l’ultima
aggressione israeliana contro oltre un milione e mezzo di palestinesi che vive
nella Striscia di Gaza assediata e occupata, e consapevoli dell’impunità che ha
consentito ad Israele di aggiungere questo nuovo capitolo alle violazioni
che attua da decenni nei confronti del
diritto internazionale e dei diritti palestinesi, siamo convinti della
necessità di un'urgente azione internazionale perché si arrivi ad un embargo
militare totale e obbligatorio nei confronti di Israele. Una misura simile è
stata l’oggetto di diverse risoluzioni ONU ed è simile all’embargo militare
imposto in passato contro l'apartheid in Sudafrica.
La belligeranza fuori ogni
controllo di Israele e la persistente negazione dei diritti umani fondamentali
e dell'autodeterminazione del popolo palestinese richiedono uno sforzo
concertato da parte della società civile internazionale per costringere i
governi del mondo ad interrompere i legami di complicità. L’impunità ha
permesso ad Israele di continuare nell’occupazione, nella colonizzazione e
nella negazione dei diritti dei rifugiati palestinesi sanciti dall’ONU.
Mentre gli Stati Uniti sono stati
il più grande sponsor di Israele, fornendo miliardi di dollari di attrezzature
militari avanzate ogni anno, il ruolo dell'Unione europea non deve passare
inosservato, in particolare le sovvenzioni pesanti al complesso militare di
Israele attraverso i suoi programmi di ricerca. Allo stesso modo, i crescenti
legami militari tra Israele e le economie emergenti di Brasile, India e Corea
del Sud sono inconcepibili dato che tali paesi appoggiano formalmente la
libertà palestinese.
I rapporti militari con Israele
hanno alimentato implacabili atti di aggressione. Israele continua a
consolidare la sottomissione dei palestinesi mentre provoca o inizia conflitti
armati con i suoi vicini nella regione.
Il tentativo di Israele di far
passare l’uso illegale di una forza militare aggressiva e sproporzionato come
"auto-difesa" non regge alle norme legali – o morali—in quanto uno
Stato non può invocare l’autodifesa per atti che servono a difendere una
situazione illegale da esso stesso determinato.
Sosteniamo quindi l’appello della
società civile palestinese per un embargo militare urgente e totale contro
Israele quale efficace misura nonviolenta per fermare le guerre e la
repressione di Israele e per ottenere il rispetto da parte di Israele degli
obblighi che gli derivano dal diritto internazionale. Questo è diventato ormai
un imperativo morale e legale per raggiungere una pace giusta e completa.
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