14,15 e 16 dicembre saranno i giorni della materializzazione, della
visibilità sui territori, del Quarto polo, nome provvisorio della lista
della sinistra alternativa al liberismo e al populismo, percorso
scaturito dalla prima assemblea nazionale, lo scorso primo dicembre,
convocata dall'appello cosiddetto dei 70 che sta oltrepassando proprio
mentre scriviamo l'asticella delle settemila adesioni individuali.
"Cambiare si può" è il nome della campagna e del primo momento di
presentazione sul territorio. «Le assemblee vanno fatte in tutti i
territori in cui ciò è realisticamente possibile. Dunque non mettiamoci
vincoli sulla dimensione territoriale: più ne facciamo meglio è, purché
ci siano le condizioni per farle riuscire», raccomanda il sito
"arancione", colore anche questo del tutto approssimativo per descrivere
l'universo della sinistra che ha affollato un teatro testaccino in un
piovoso sabato di dicembre oltre ogni previsione.
Le assemblee locali, alle quali partecipa quasi sempre uno dei 70,
saranno precedute da riunioni preparatorie - già in corso - estese a
tutti i soggetti interessati (singoli, aderenti alla campagna,
associazioni, movimenti e partiti) per stabilire le modalità «plurali e
aperte» di preparazione e di svolgimento delle assemblee. Gli incontri
preparatori saranno convocati informalmente: dai promotori, nelle realtà
in cui sono presenti, e in ogni caso da chi è disponibile a prendere
l'iniziativa. «L'importante - ricorda il sito - è che la convocazione
avvenga in una logica di inclusione di tutti e non di orticelli
separati». Entro lunedì 10 sarà disponibile una proposta su una lista di
temi utili ma ciascun territorio. Le assemblee non eleggeranno delegati
ma presenteranno "Cambiare si può" ai cittadini e avvieranno la
discussione sulle modalità più opportune (anche organizzative) per
procedere nel percorso avviato a Roma verso le elezioni del 2013.
L'assemblea nazionale del 22 dicembre sarà il momento di sintesi dei
dibattiti assembleari e deciderà i passaggi futuri sui temi del
programma della lista, del nome e del simbolo.
Chicchino Antonini.Tratto da: www.popoff.globalist.it
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