Se la parola "banca" negli ultimi tempi suona più come una minaccia che come una risorsa, ecco un progetto tutto made in Toscany che rovescia questo schema. Con la creazione della "Banca della Terra", la Regione Toscana ha messo a disposizione di giovani agricoltori superfici agricole del suo demanio, promuovendo l'avvio di nuove aziende agricole, che non hanno gli spazi e i mezzi per partire.
In
Toscana infatti gli ettari abbandonati di superficie agricola utile
(Sau) nel 2010 erano circa 360.000. Dall'altro lato c'è un esercito di
giovani pronti a impiantare nuove aziende agricole, ma privi di terre in
cui farlo. Il paradosso era troppo evidente perchè non si colmasse. Ed è
così che la giunta regionale ha messo a punto la creazione di questa
sorta di "banca" (la proposta è attualmente all'esame del Consiglio),
col doppio scopo di mettere a disposizione le terre da coltivare, da un
lato, e curare e promuovere lo sviluppo delle stesse aziende agricole,
dall'altro.
In
questa direzione va la legge creata ad hoc per installare impianti
fotovoltaici sui terreni agricoli. Il tutto perché gli amministratori
sono convinti che investire nell'agricoltura possa dare il via a un
circolo virtuoso che va dalla qualità della vita dei cittadini, alla
prevenzione delle catastrofi, alla difesa del suolo. Come ci ricorda il
paesaggista Salvatore Settis, che ha preso parte al progetto. "Niente
può tutelare meglio il nostro paesaggio di un'agricoltura di qualità,
che incentivi i consumi a chilometri zero e l'occupazione nel primario".
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