Il tragitto compiuto è iniziato da Via Orti per proseguire su Viale Matteotti, Viale V. Veneto,V. Cavour, Via Regis, Via Rigazzi, Via A. Moro, Via Cappuccini, Via Mazzè, Corso G. Ferraris, Via Torino e Piazza d’Armi.
Tra rotonde, strade diventate sempre più ridotte per i posteggi auto su entrambi i lati, autoveicoli posteggiati in seconda fila come moderni totem della mobilità a motore, siamo riusciti con non poca ansia a giungere alla fine del nostro percorso.
L’ora era quella di punta. Ma che una decina di ciclisti potessere trovare simili difficoltà, o che una loro sosta potesse provocare disagio agli automobilisti è la dimostrazione che Chivasso è inadatta a reggere l’odierno traffico automobilistico.
Una soluzione diventa improrogabilmente auspicabile.
Diventa indispensabile attuare uno studio sul traffico veicolare cittadino per promuovere (che come comitato ci auspichiamo) l’uso della bicicletta su percorsi sicuri al fine di ridurre il congestionamento delle strade.
Come diventa difficile promuovere una circolazione ciclabile senza la sicurezza di piste ciclabili, è come promuovere di andare a nuotare in località dove il mare è sporco, o promuovere di andare a scalare una montagna sul versante dove sono continue le valanghe.
Le nostre iniziative continueranno, con l’auspicio di trovare sempre più persone sensibili a questo
nostro progetto.
Il prossimo incontro del comitato si svolgerà il 29 giugno alle ore 17 in Via Paleologi 2, nella sede del “Centro PaoloOtelli”in via Paleologi 2.
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