CHIVASSO - Dopo il ballottaggio, e quindi dopo l’assegnazione definitiva dei seggi in consiglio comunale, il Comune ha mandato una lettera ad un consigliere che non farà parte della nuova assemblea. Non ne farà parte o perché non è stato rieletto o perché non si è ricandidato. Probabilmente la lettera è giunta non solo a lui ma a tutti gli ex consiglieri. La lettera chiede la restituzione, nel più breve tempo possibile, delle “dotazioni” di cui essi fruivano. Come si legge, le dotazioni elencate sono: il cellulare di servizio, le chiavi del Palazzo comunale, il telecomando del cortile interno e il tesserino apri-porta. Nella lettera che riproduciamo c’era solo la “spunta” accanto alle parole “telecomando sbarre cortile interno”: evidentemente l’ex consigliere destinatario della lettera aveva solo quello. E fin qui tutto bene. Ma la domanda è: c’erano dei consiglieri ai quali il Comune aveva assegnato anche le altre “dotazioni”? In particolare, c’erano consiglieri che disponevano di un “cellulare di servizio” assegnato loro dal Comune? Se ci sono, perché hanno goduto di questo trattamento? E chi sono? Di che tipo è il cellulare? E quanto è costato? E quanto “traffico” è stato effettuato a spese del Comune?
Piero Meaglia. (Clikkare sulla lettera per ingrandirla).
1 commento:
ma siete certi che la lettere non sia un pro forma? oppure sapete che è perchè uno non ha restituito tutto?? Certo che se così fosse, cosa non si fa per un iPhone!!!!
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