Assemblea dei soci dell’ANPI di Chivasso sabato 11 giugno alla cascina Rapella. Presente il neosegretario provinciale Diego Novelli.
Assemblea dei soci dell’ANPI di Chivasso sabato scorso alla Cascina Rapella (frazione Mandria). E’ intervenuto Diego Novelli, che è stato per dieci anni sindaco di Torino, e che è stato recentemente eletto segretario provinciale dell’associazione.
Ha aperto i lavori il presidente dell’ANPI locale Vinicio Milani, che ha ricordato l’ intenso lavoro svolto dall’autunno scorso ad oggi, e ha sottolineato l’avvicinamento dei giovani all’associazione. L’assemblea ha provveduto subito dopo alla surroga di due membri del direttivo che si sono dimessi dal direttivo per ragioni personali. I due nuovi membri sono appunto dei giovani, Chiara Regis e Simone Gosso.
Il vicepresidente Ermanno Vitale ha ricordato a sua volta le numerose reazioni dell’ANPI alle discriminazione attuate dall’ex amministrazione comunale: dal Teatrino negato alla compagnia Teatro a canone, al patrocinio rifiutato alla serata informativa sulle nuove destre, alla piazza negata per il concerto del 25 aprile. L’ANPI ha suscitato delle polemiche (ad esempio sulle colonne de “La Voce del Canadese”) proprio perché è stata più presente e reattiva che in passato. Si può effettivamente dire che l’ANPI ha contributo alla sconfitta di Matola, ma – ha sottolineato Vitale – l’associazione non farà sconti a nessuno: riguardo alle indagini della magistratura sulla ‘ndrangheta, che ha toccato anche un partito che ha sostenuto l’avvocato De Mori al ballottaggio, Vitale ha affermato che l’ANPI si aspetta dalla nuova amministrazione il più rigoroso rispetto della legalità. Ha poi invitato a partecipare giovedì sera a Palazzo Einaudi all’incontro con Luca Rastello, autore dell’importante libro "La frontiera addosso. Come si deportano i diritti umani". Infine, ha lanciato un appello a contrastare energicamente l’intenzione del sindaco di Casalborgone di intitolare una angolo del “Leu” (il capoluogo attorno al castello) a Umberto II. L’episodio va inquadrato in una vasta opera di “revisionismo storico” che si diffonde nel Canadese: a Montanaro, a Castellamonte, a Traversella, a Ozegna, a Rivarolo, e così via. Episodi da non sottovalutare, perché, cercando di riscrivere la storia, mirano a imporre l’egemonia culturale di una destra che disconosce e ripudia i valori della Resistenza e i principi della Costituzione. Proprio durante l’assemblea è giunta la notizia che, con un telegramma, il Prefetto di Torino ha ingiunto al sindaco Giardino di annullare la cerimonia di intitolazione prevista per sabato 18 giugno.
Ha poi preso la parola il neosegretario provinciale Diego Novelli. Il nucleo del suo intervento è stato l’allarme lanciato riguardo alla grave e pericolosissima situazione politica attuale: l’orso (la destra anticostituzionale e antidemocratica) è stato ferito, ma un orso ferito è ancora più pericoloso. Occorre vigilare: ma chi vigilerà? I partiti? I partiti sono l’ossatura della democrazia, e l’ANPI non è un partito e non intende sostituirsi ai partiti. Purtroppo negli ultimi anni è cresciuta la distanza tra il Palazzo e i cittadini. I partiti non parlano più dei problemi dei cittadini, e sembrano avere perso il “polso” del paese. In questa situazione, associazioni come l’ANPI raccolgono coloro che, delusi dai partiti, non intendono arrendersi alle tendenze antidemocratiche e xenofobe che si diffondono in Italia. In questa prospettiva, possono aderire all’ANPI i membri di altri partiti, oltre a quelli tradizionali, purché si attengano a quattro principi fondamentali:
1) antifascismo; 2) difesa della costituzione; 3) giustizia e legalità; 4) solidarietà.
Oggi il semplice richiamo alla costituzione è rivoluzionario: e l’ANPI è una associazione che si batte per “cambiare”. E per cambiare bisogna ribellarsi. In proposito Novelli ha citati due libri recenti di due novantenni: Indignatevi! di Stefan Hessel, e Ribellarsi è giusto di Massimo Ottolenghi .
Diego Novelli ha concluso invitando i soci dell’ANPI a svolgere una intensa opera di proselitismo fra i giovani, e un’azione pedagogica tesa a riaffermare i valori della Costituzione.
Emmepi.
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