
"L’Europa è la patria dell’elaborazione del concetto di decrescita - ci dice Pierdomenico Bonardo - basti pensare ad Ivan Illich. Via via poi che il concetto prendeva piede a partire dagli anni ’70-‘80, contributi fondamentali sono arrivati da Francia e Germania (Serge Latouche, Wolfgang Sachs). Rumeno è Nicholas Georgescu-Roegen, l’economista che con la bioeconomia ha messo a nudo la teoria economica standard ed i suoi misfatti. Ecco, la bioeconomia – io ritengo – sarà fondamentale per la vita di una società futura basata sulla decrescita. In Italia dobbiamo a Mauro Bonaiuti gli interventi più interessanti e la stessa divulgazione del pensiero di Georgescu-Roegen. Altri contributi sono arrivati dal mondo cattolico e protestante, sempre in Italia e Germania. A fronte comunque di una elaborazione concettuale di alto livello, a mio parere permangono problemi sul come coniugare a livello pratico le intuizioni teoriche. D’altronde, come diceva Marx, il difficile è sempre passare dall’astratto al concreto".
Un argomento complesso e ricco di sfaccettature economiche e di riscolti sociali, che stenta ad entrare nelle agende politiche delle nostre istituzioni, quasi mai oggetto di attenzione da parte dei mass media tradizionali, forse perchè potrebbe causare un impatto imprevedibile a causa degli scenari a cui l'umanità intera potrebbe andare incontro se non saremo in grado di modificare in tempo utile gli stili di vita collettivi, imprintanoli ad un impatto piu' consono con la nostra presenza su questo disastrato pianeta.
Spartako.
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