Ma allora Chivasso è in sicurezza o ancora no?

NUOVI INTERVENTI SULLA SPONDA SINISTRA DELL’ORCO.
Martedì nella Commissione comunale assetto e uso del territorio , è arrivato il progetto dell’AIPO di sistemazione degli argini dell’Orco. Di cosa si tratta?

A fine dicembre l’AIPO, l’Agenzia interregionale per il fiume Po, ha depositato in Regione un progetto di interventi sulla sponda sinistra del torrente Orco da Foglizzo a Chivasso. Si compone di due parti. La prima riguarda solo Foglizzo, e consiste in lavori di difesa spondale e di ricalibratura del torrente. La seconda riguarda anche la nostra città: “Regimazione idraulica e manutenzione torrente Orco nei comuni di Foglizzo Montanaro e Chivasso”. [“In fase di vautazione in base a art. 4 e 12 della LR 40/98, in particolare punto 13 dell’allegato B.1] E’ la terza revisione del progetto, la cui prima versione è del 2006. Costo previsto 1.807.000.

Il progetto si inserisce in un “complesso di progetti che si sta occupando della risistemazione di quasi tutto il basso corso del torrente Orco dissestato dai bei noti eventi di piena rilevante degli ultimi 10 anni” (Relazione tecnica illustrativa”, p. 3).  Hanno lo scopo: 1) la “messa in sicurezza dell’asta del torrente Orco”; 2) “assicurare regolari condizioni di deflusso delle sue acque, dando continuità alle difese preesistenti” (p. 3).

A p. 17 si legge che la zona è così complessa  - a causa di ponti (TAV, A4, Ferrovia, ecc.), delle tante strutture presenti (pile, spalle, rilevati, ecc. ) e a causa della confluenza di Orco e Malone – da renderla di difficile valutazione. Cito: “danno luogo a fenomeni idraulici così complessi che non possono certamente essere valutati in modo esaustivo attraverso un modello idraulico numerico quale può essere HEC-RAS” (p. 17)

Quanto a Chivasso, la “Relazione geologica” ricorda a p. 5 che nel secolo scorso la città ha subito 13 “fenomeni di alluvionamento” (1926, 1945, 1947, 1948, 1949, 1951, 1957, 1976, 1977, 1992, 1993, 1994, 2000). Responsabili di questi fenomeni sono il Po e l’Orco e la rete idrografica minore. Quanto all’Orco, esso presenta due caratteri di pericolo: 1) carattere torrentizio del medesimo, che determina fenomeni alluvionali violenti; 2) la confluenza col Po.   
Sempre le Relazione geologica ricorda a p. 4 che la zona Montanaro-Chivasso è caratterizzata da un fitto reticolo idrografico minore che spesso è più alto della campagna circostante (p. 4).
Date queste condizioni, l’evento alluvionale è sempre determinato dal “fattore meteorologico: eventi pluviometrici irregolari particolarmente intensi creano un aumento della portata che solo in parte è gestibile dal  sistema di deflusso (naturale e artici fiale) offerto dal reticolo idrografico superficiale” (pp. 4-5). In tali circostanze “il surplus di acqua di acqua si riversa allora su quelle porzioni di territorio che meglio si prestano al deflusso delle acque al di fuori dell’alveo  normale e che si cercheranno di evidenziare nella cartografia al dettaglio”.

Queste sono soltanto delle prime e sommarie informazioni. Sarà necessario un esame accurato di tutti elaborati e le relazioni del progetto per comprendere la sua rilevanza per la nostra città. Tuttavia una prima domanda all’Amministrazione comunale possiamo farla. E’ la solita. Riguarda la trasparenza, o meglio la mancanza di trasparenza. Perché Matola non informa la popolazione e avvia una discussione con i cittadini? La questione  è importante: riguarda la sicurezza dei chivassesi. E la notizia non è di ieri: come abbiamo detto, il progetto risale almeno al 2006. La prima versione è stata infatti presentata in una conferenza dei servizi nell’ottobre 2006. L’Amministrazione di Chivasso c’era, rappresentata dall’assessore Marino. Eppure, in questi anni il Comune ha continuato a rilasciare permessi di costruire, anche nella parte Ovest di Chivasso, che si trova tra Montanaro, l’Orco e il Po. Nelle carte del PPE Mauriziano, che ormai occuperanno almeno due faldoni, non mi ricordo di avere trovato citato il progetto dell’Aipo. Posso sbagliarmi, e sono pronto a rettificare. Mentre ho sempre trovato citatissimo il “collaudo” delle opere di messa in sicurezza della zona. Questo collaudo è anch’esso del 2006 e riguarda le aree 4.11 (Pec Mauriziano), 6.1 (completamento area industriale di Via Volpiano – Via Montegrappa), 6.2 (ex Dac 1). Non metto in dubbio la validità del collaudo. Però riguarda aree che non sono molto lontane dall’Orco e sono attraversate dai corsi d’acqua che da Montanaro scorrono verso il Po. Ora, dal progetto dell’AIPO depositato in Regione,  si viene a sapere che sono necessarie ulteriori opere riguardanti la sponda sinistra dell’Orco. Il progetto è stato depositato in Regione il 22 dicembre e resta per 45 [o 60? Non ho ancora capito] giorni in visione al pubblico: non mi sembra di avere trovato la notizia sul sito del Comune. E nemmeno sui manifesti elettorali del sindaco. Forse Matola pensa che non sia una notizia importate per i cittadini che egli amministra?
Piero Meaglia.

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