Lo scooter di Claudio Gavazzi è stato tamponato a Gassino dall'auto del venticinquenne risultato positivo ai controlli
GASSINO T.SE - Un pirata della strada sotto l'effetto di stupefacenti ha travolto e ucciso uno scooterista, poi è fuggito ma nel giro di poche ore i carabinieri sono riusciti a rintracciarlo e arrestarlo. È successo a Gassino in provincia di Torino sulla statale 590. In particolare, la Fiat Punto rossa guidata dal venticinquenne Adriano Torasso, agricoltore, incensurato, ha urtato un’altra auto su cui viaggiava una famiglia e che veniva dal senso opposto di marcia, senza causare feriti. L’investitore ha continuato senza fermarsi e arrivato a Gassino ha tamponato lo scooter di Gavazzi, facendolo sbalzare per circa 100 metri, continuando ancora la sua corsa. Claudio Gavazzi, infermiere di 57 anni residente a Gassino, nonostante il tentativo rianimazione effettuato da personale elisoccorso «118», è morto poco dopo per «frattura del cranio». Torasso, coltivatore diretto di San Raffaele Cimena, è stato sottoposto agli esami tossicologici ed è risultato positivo alla cannabis. I carabinieri gli hanno trovato sulla vettura delle «canne» già preparate, pronte per l’uso. Il ragazzo ha ammesso di fumare marijuana abitualmente. Il giovane stava tornando a casa, alle 8 del mattino, dopo una festa con amici. Ai militari che lo hanno catturato grazie alla targa e a posti di blocco, Torasso ha spiegato di essersi accorto di aver investito il motociclista - non però di averlo ucciso - e di essere fuggito perchè spaventato. Ora risponderà di omicidio colposo, omissione di soccorso e detenzione di stupefacenti fini di spaccio. I carabinieri, nel corso di una perquisizione, hanno trovato 15 proiettili e venti grammi di marijuana; vicino alla casa c’erano delle piantine di cannabis.
Da "La Stampa" 07.6.10.
Ho conosciuto Claudio tanti anni fa, quando entrambi militavamo in Democrazia Proletaria. Insieme abbiamo partecipato a tante iniziative comuni, in quegli anni '80 che già sapevano di riflusso dalla politica.
Quasi sempre controcorrente, ma non per il gusto di esserlo. Perchè, come per il sottoscritto, la politica era (ed è) prima di tutto passione, poi veniva il resto, compromessi compresi. Insieme nel 1990 entrammo nella galassia dei Verdi, per altri lunghi anni di iniziative dal basso, a volte non comprese dai piu', spesso snobbate dalla politica "che conta". Un mix di successi e di errori, sempre a testa alta, con un'unica faccia pulita da portare in giro nelle piazze come nelle istituzioni. Quando anche le nostre strade politiche si sono un po' modificate, io in Rifondazione e Claudio sempre nei Verdi, la stima reciproca non è mai venuta meno, perchè il modo di intendere la politica per noi non è mai cambiato.
Adesso che Claudio è morto in modo assurdo per colpa di una grandissima testa di cazzo che lo ha travolto, mi sembra che anche un pezzo della mia storia sia stato travolto con quella maledetta Punto amaranto.
Addio Claudio, non dimenticherò mai la tua tenacia, la tua tenerezza... le nostre Utopie.
Lottiamo ancora, anche per te.
Fredi.
2 commenti:
CIAO CLAUDIO, BUON VIAGGIO...
TI RICORDO MENTRE MI FACEVI VISITARE E MI ILLUSTRAVI IL CENTRO RECUPERO RAPACI...E IN TANTI MOMENTI DELLA MILITANZA IN DP...
MARIO ACTIS
Che rabbia, che Claudio se ne sia andato per colpa di un imbecille...che rabbia che uno con la testa vuota si sia portato via uno con una testa bella così...che tristezza, pensare ai troppi compagni che se ne sono già andati (e qui penso anche a Pasquale Cavaliere ed a Mario Contu...).
Marco Zanette
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