Ma allora: si può o non si può costruire nella zona del Parco Mauriziano di Chivasso?

CHIVASSO - Si può o non si può realizzare il PPE (Piano particolareggiato edilizio) cosiddetto del "Mauriziano", quei 56.000 metri cubi di abitazioni più una palestra, quegli edifici di sette piani e quella strada trafficatissima che distruggerebbero la tranquillità della più bella area verde di Chivasso?La domanda nasce dalla lettura di un documento che il Comune il 29 aprile scorso ha mandato per posta elettronica ai consiglieri comunali, compresi quelli di minoranza. Sono le «Osservazioni al Piano territoriale di coordinamento provinciale» (PTCP). Il documento è allegato alla convocazione per il 4 maggio della Commissione consiliare per l'assetto e l'uso del territorio. Nella quarta pagina, poco prima delle conclusioni, il Comune rileva che nel PTC provinciale «l'area del PPE Mauriziano è individuata per metà come area libera e metà come di transizione». Nel PTCP «area libera» significa «di norma non edificabile». E allora? La Provincia ha commesso un semplice errore materiale oppure ha una qualche buona ragione per considerare non edificabile metà dell’area? Chi ha ragione? Il Comune o la Provincia?

La stessa domanda vale per l’area ex-Agip, che alla Provincia «risulta quasi per intero come area libera».

Ma c’è un’altra domanda. Come mai un’Amministrazione comunale sempre così poco trasparente - che se potesse si chiuderebbe a decidere nelle cantine del Palazzo del Comune e lì terrebbe ben sepolte per sempre le sue carte – segnala una delicata informazione alla minoranza offrendole «su un piatto d’argento» l’occasione per sollevare ancora una volta un bel putiferio intorno al caso Mauriziano? Come mai un’Amministrazione che, quando convoca una commissione o un consiglio, generalmente consegna la documentazione ai consiglieri di minoranza il più tardi possibile, in modo da non lasciare loro il tempo per una lettura accurata, come mai una simile Amministrazione decide per una volta di essere trasparente e dona loro questo regalo? Come mai mette sotto i loro occhi una splendida occasione per riaprire la «battaglia del Mauriziano», che si combatte ormai da cinque anni? Come mai un’Amministrazione che sembra ignorare l’uso d’internet, della posta elettronica e dei cd come normali, rapidi e facili mezzi di comunicazione con i consiglieri di minoranza, e che li costringe a precipitarsi il venerdì mattina negli uffici comunali a fotocopiarsi le montagne di carte da esaminare, come mai questa volta mandano loro per tempo i documenti addirittura con UNA MAIL? Una MAIL! Questo oggetto sconosciuto all’Amministrazione chivassese. Una cosa mai vista a Chivasso, dove vanno forte le penne d’oca e il calamaio. Eppure è accaduta. E proprio riguardo al Mauriziano...

Perché è accaduto? A pensar male…Comune, proprietari e costruttori attendono che si sblocchi la pratica Mauriziano. Entro pochi mesi la Regione e il TAR si pronunceranno. Potrebbero dare ragione al Comune. Allora i lavori del cantiere «Mauriziano» comincerebbero in autunno o in inverno. Le ruspe inizierebbero così a lavorare a pochi mesi dalle elezioni amministrative del marzo 2010, alle quali Matola si ripresenterà candidato sindaco. Le ruspe che scorrazzano nella zona del Mauriziano sotto gli occhi dei Chivassesi? Non sarebbe certo una buona propaganda elettorale per il sindaco dalla motosega facile. Ed allora perché non far arrivare all’opposizione una «soffiata»? Nella segreta speranza che ne faccia buon uso, cioè pianti di nuovo una tale grana da rallentare la pratica «Mauriziano»? E far slittare l’eventuale apertura del cantiere a dopo le elezioni?

Piero Meaglia.