Il Pdl ha ricordato i positivi risultati della prima
gestione di Fluttero, durante la quale la Città è stata riqualificata ed ha riacquistata
una buona immagine, favorita anche dalle condizioni di cassa. Nella fase
successiva, che ha visto investimenti non sempre centrati, si è dato corso ad
un’offerta di nuove abitazioni ben superiore alla domanda, fino ad allora
compressa. Ma furono poste le basi per accompagnare l’attività edificatoria con
infrastrutture, come la tangenziale nord di RFI e le fognature nelle frazioni.
Quei progetti, insieme agli impegni per asili, scuole e residenza anziani,
dovevano essere realizzati da Matola, nonostante gli aumenti delle fasce di
popolazione interessate.. Invece tutto è rimasto fermo, mostrando così nessuna
attenzione per i giovani, costretti a trasferirsi altrove per la carenza
di lavoro o a rivolgersi ai privati per
i servizi di asilo.
Tutto ciò perché in questi anni non si sono fatti
investimenti; anzi, si sono bruciate nuove tasse e oneri di urbanizzazione per
alimentare spese spesso inutili, trascurando le attività produttive. Cosicché i
posti di lavoro sono decresciuti non solo per la crisi generale, ma anche per
l’errata politica nelle società partecipate, che in questi anni non hanno
fruttato un solo euro, ma hanno lasciato un grande buco. Cito ad esempio Chind,
dove il nostro Comune ha il 55% delle azioni, e dove, a distanza di 14 anni,
c’è un 40% di terreni inutilizzati, per cui molte aziende - anche di Chivasso -
hanno preferito siti industriali di altri comuni perché più convenienti.
In sintesi, Matola ha fatto qualche riqualificazione, ma
tante spese inutili. Ha mostrato disinteresse per lavoro e servizi, ha fatto
debiti anche per opere di manutenzione, ha mostrato poca attenzione per le
famiglie in difficoltà ed ha dimenticato il ruolo politico della Città.
Ora occorre ripartire dallo sviluppo dei servizi primari,
da pagarsi riducendo le spese correnti, atteso il previsto aumento nei prossimi
anni di altri 6.000 abitanti. Va riguardata la gestione nelle società partecipate
e vanno cercate le strade per far convivere il commercio cittadino con i
previsti ipermercati. Ma soprattutto va rilanciato il lavoro, anche con una
variante che crei aree attrezzate.
Il tutto nel rispetto dell’ambiente, che in questi anni ha
visto altre discariche di rifiuti e il triplicamento della capacità produttiva
della centrale elettrica, quando i cittadini non hanno notato contropartite,
perché la tariffa rifiuti è rimasta fra le più alte ed i lavori del teleriscaldamento
si sono arenati, forse per sempre.
In questi giorni il Pdl si è opposto alla proposta di
Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia per conservarsi le mani
libere nell’edificare ancora. Si è persa un’occasione storica per dare un ruolo
alla Città e al Chivassese, per sviluppare le infrastrutture (trasporti,
ospedale, scuole superiori). Il Pdl vuole continuare a cementificare il territorio,
ma allora che senso ha il seminario? Sa di convegno elettorale, sospetto perché
a porte chiuse e rivolto ai soli operatori del settore.
La sola espansione edilizia non è la chiave del progresso,
nè l’immobilismo di questi anni. Serve un’intesa con tutti i settori sociali e
produttivi e serve rimuovere burocrazie, inefficienze e sprechi. Ci vuole un
diverso approccio culturale; ci vuole un confronto con tutti, anche con gli
Organi superiori, senza ostilità ideologiche, in modo da vincere l’emarginazione
politica ed economica, per ricuperare identità e vivibilità. Il convegno farà emergere
proposte o sentiremo inni autocelebrativi?
Sandro RECCHIA.
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