CHIVASSO - L'intervento edilizio previsto al parco Mauriziano fa tanto discutere (condomini per 250 alloggi, con sette piani fuori terra), anche se di quel progetto vanno apprezzati aspetti come i criteri di ecosostenibilità e gli impianti ad energia rinnovabile. E’ contestata la sua ubicazione (al confine col parco Mauriziano) e la natura del terreno, oltre alla strada prevista.
Sull’argomento si scontrano destra e sinistra, rimpallandosi responsabilità, ma alla realizzazione non c'è rimedio perché a suo tempo fu rilasciata l’autorizzazione a costruire; nel frattempo, si sono stemperate alcune negatività dell’originario progetto, traslando la strada dal confine del parco ed eliminando l’adiacente capannone industriale.
Stupisce che oggi il Pdl condivida le perplessità delle opposizioni. Ma se è vera convinzione come mai non ha proposto uno scambio d’area con la proprietà? Una soluzione che avrebbe consentito l’ampliamento del parco e la riqualificazione della zona.
Ma l’aspetto critico anche di questo intervento sono i 550 abitanti previsti, che accentueranno ulteriormente la carenza di servizi, di infrastrutture e di posti di lavoro. Una carenza che è figlia dell’elevata espansione edilizia, attuata senza un valido progetto e senza programmazione, con condomini che nascono come i funghi, rendendo impossibile la realizzazione dei necessari servizi.
I risultati sono interi quartieri senza servizi come Blatta, Nadone, ma anche realtà come Castelrosso, dove la carenza di aule scolastiche si fa già sentire per l’aumento di circa 35 alunni all’anno.
Il PEC Mauriziano aggiungerà dunque criticità a criticità. Ci domandiamo se può il nostro Comune continuare a fare il “pecchificio”? Se può continuare a costruire solo per fare cassa e utilizzare parti significative degli introiti per spese correnti e per soddisfare appetiti di ogni tipo?.
Questo Pdl ha rinnegata la sua natura liberale e così la Città non cresce. E spiace constatare la lontananza dai problemi. Si sono così accettate scelte come la ristrutturazione ASL che ha portato il nostro ospedale a peggiorare le prestazioni, un sistema dei trasporti per cui i prossimi nuovi treni Arenaway non fermeranno a Chivasso (ma a Santhià sì), il progetto della lunetta che taglia fuori la Città dal collegamento Torino-Ivrea, rendendo così la nostra stazione FS esposta ad un ruolo marginale. E si sono accettate e favorite nuove discariche di rifiuti. E si continua a non comprendere che lo sviluppo della Città è legato a quello del suo territorio: il Chivassese. La Città avrebbe un elevato potere politico se riprendesse la leadership di un territorio di circa 130.000 abitanti.
Anche nel recente Piano proposto dalla Provincia, il Pdl ha preso ad alibi il diverso colore politico per non discutere. Contrapporsi mette a rischio i trasporti, la viabilità, le scuole superiori e , quindi, non fa gli interessi della Città. Ci si chiude al confronto forse per salvaguardare un’espansione edilizia senza logiche, quando la metà degli alloggi sono vuoti.
Dunque il PEC Mauriziano è diventato terreno di rimpallo di responsabilità. Questa spaccatura fra destra e sinistra, similare a quella che vediamo sul piano nazionale, non porta da nessuna parte. Anzi, il paese è avviato verso il declino. Ci vorrebbero indirizzi nuovi, persone competenti, fuori dagli schemi, per dare sviluppo, qualità della vita e coesione sociale, anche a Chivasso.
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