...UNA COMMEDIA DEGLI EQUIVOCI?

CHIVASSO - Il nuovo grande progetto edilizio detto "PEC" Mauriziano, o meglio il "PPE" in variante del Piano regolatore, resterà in visione al pubblico fino al 3 giugno negli uffici comunali, anche il sabato e nei giorni festivi in biblioteca. Dal 4 giugno al 3 luglio chiunque potrà presentare in Comune, in triplice copia, le proprie osservazioni, di cui l’Amministrazione comunale dovrà tenere conto. Queste informazioni compaiono sul sito del Comune e all’albo pretorio.

Chi ha già visto il progetto ha potuto rendersi conto dell’impatto devastante che le costruzioni avranno sul Parco Mauriziano: una fila di palazzi alti sette piani - 550 abitanti previsti, e 200 appartamenti? - sorgerà ai bordi del Parco. D’inverno i palazzi priveranno della luce del sole una porzione di Parco e la lasceranno in ombra (copritevi bene quando ci andrete). Senza contare la nuova strada asfaltata, che convoglierà a pochi metri dal confine del Parco il traffico da Torino verso Montanaro, la Blatta, Chivasso Nord, Via Berruti, e via elencando.

E che succederà dopo il 3 luglio, scaduto il tempo per le osservazioni? L’Amministrazione esaminerà le osservazioni medesime e formulerà risposte scritte. Poi il progetto tornerà in consiglio comunale per una nuova approvazione. Qui vedremo se i tre consiglieri che si sono astenuti (Giovanni Scinica, Fatibene, Castello), probabilmente per non avere letto bene le carte, muteranno il loro giudizio. Il consiglio potrebbe tenersi alla fine di luglio, nella disattenzione estiva. E dopo la scontata nuova approvazione che cosa avverrà? Tutte la documentazione verrà mandata in Regione. A quale fine? Per venire sottoposta alla sua approvazione? O per venire semplicemente archiviata?

Qui cominciano i misteri. Occorre leggere con attenzione i documenti dell’intero iter del nuovo progetto. Vanno dal 2006 al 2009. Sono del Comune, della Regione Piemonte, della Provincia di Torino e dell’ARPA. Soprattutto del Comune e della Regione, i due interlocutori decisivi. Dunque, che cosa dovrà fare la Regione? Valutare attentamente per approvare o respingere? O mandare direttamente in archivio? I documenti del Comune fanno riferimento a volte al comma 4 dell’articolo 17 della legge urbanistica regionale (la 56/77), in base al quale la Regione è tenuta ad esprimere ad approvare o respingere entro 90 giorni (con la regola del silenzio assenso). Altre volte invece citano il comma 8 dell’articolo 17: in questo caso il pacco di documenti sarà spedito in Regione solo per venire archiviato. Caro Matola, si può avere un chiarimento? Possibilmente ora, e non dopo la realizzazione del PEC?

In generale, i rapporti tra Comune e Regione sembrano una commedia degli equivoci. Da una parte il Comune sembra sforzarsi di minimizzare il danno ambientale che verrebbe prodotto dai palazzi e dal traffico della strada. Dall’altra la Regione sembra a volte (solo a volte) accogliere questa veduta riduttiva. Ciò spiegherebbe l’altrimenti inspiegabile co-decisione della Regione di non sottoporre il progetto a VAS (Valutazione ambientale strategica): quasi che si trattasse della costruzione di una palazzina di tre piani fuori terra, e non di un quartierone di 49.500 metri cubi di abitazioni più 6.500 di una palestra privata. Ci sono stati fraintendimenti tra Comune e Regione? Un solo esempio. Il Comune definisce la nuova strada del Mauriziano una semplice «viabilità di quartiere». Da non crederci. La Regione c’è cascata? Chi conosce Chivasso sa bene che quella strada collegherà Torino con il Basso Canavese (da Stradale Torino, cioè la SS 11, al cavalcavia della strada per Montanaro). Questa sarebbe una mera «viabilità di quartiere»?

Nei documenti della Regione c’è anche uno svarione grande come un palazzo di sette piani. Si trova nel documento inviato al Comune di Chivasso e datato 17 dicembre 2007 a p. 2. Esaminando il PPE Mauriziano, i funzionari regionali scrivono che vi sarà realizzato «un complesso residenziale per anziani dotato di 82 alloggi (nell’ambito del Programma Casa 10000 alloggi per il 2012)». Ma dove? Ma quando? Qui i funzionari hanno preso un abbaglio. Gli alloggi per anziani NON saranno costruiti nell’area PPE Mauriziano (aree 4.11 e 5.25) ma in quella del Podere San Marco, in Via Berruti, che è l’area 8.7. Come è stato possibile questo errore? La Regione è stato fuorviata dalla documentazione fornita dal Comune, dove con alate parole, descrivendo le meraviglie che sorgeranno nella zona, vengono citati di passaggio anche gli alloggi per anziani, che non c’entrano assolutamente nulla con il PPE Mauriziano?

Ma questa non è la sola «curiosità» contenuta nei documenti. Ce ne sono altre. Ne riparleremo...

Piero Meaglia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Nell'articolo si sostiene che il PPE in variante...(abitualmente chiamato PEC Mauriziano), approvato dal Consiglio comunale il 27 aprile 09, e previsto sulle aree 4.11 e 5.25, non ha nulla a che vedere con gli alloggi "per anziani", che infatti saranno saranno costruiti sull'area 8.7. A conferma di ciò invito a leggere la delibera di consiglio n. 16 del 2009 concernente il PPE e l delibera di giunta n. 49 del 2009 concernente gli alloggi per anziani, da cui si ricava inequivocabilmente che si tratta di aree diverse.

Aggiungo che, da una ulteriore lettura della documentazione, si ricava che il PPE Mauriziano viene classificato come un'opera da comma 8 dell'articolo 17 della 56/77. Insomma, nemmeno una variante vera e propria. Quasi che si trattasse della correzione di un piccolo errore sulla planimetria. Mentre si tratta di un rilevante intervento urbanistico (56.000 metri cubi di volumetria, palazzi da sette piani a ridosso del Parco, 550 abitanti, una viabilità che prima non esisteva), che presenta caratteristiche tali da farlo probabilmente considerare una "variante strutturale" (ad esempio l'aumento degli abitanti, a cui va aggiunto: l'aumento dell'altezza delle costruzioni, il cambiamento del tracciato della strada, la trasformazione di una area industriale in area edificabile, ed altro). E inoltre, come già sottolineato nell'articolo, un intervento così rilevante da rendere auspicabile l'adozione della procedura di VAS: una nuova strada che taglia un'area verde e collega comuni diversi (da SR 11 verso il Basso Canavese) non è una mera "viabilità di quartiere" e non può non avere un impatto ambientale (aria, rumore, paesaggio, ecc.) di gran lunga superiore a quello assai modesto indicato nei documenti del Comune.

A vostra completa disposizione per chiarimenti, suggerimenti, obiezioni.

piero meaglia