
CHIVASSO - Dopo la seduta del Consiglio comunale del 27 aprile, nella quale è stato approvato il nuovo disastroso PEC Mauriziano, in quella di lunedì 4 maggio è andata in onda una nuova puntata dell’infaticabile opera di peggioramento dell’ambiente urbano dispiegata con determinazione dall’Amministrazione comunale guidata da Bruno Matola. E’ stato infatti approvata il regolamento della Commissione locale per il paesaggio (come da Legge regionale 32 / 2008). La legge regionale prescrive che
Ma in Consiglio la battaglia si è accesa soprattutto sulla stravagante procedura adottata dal Comune per la formazione della Commissione: prima è stato pubblicato il bando per la presentazione delle domande, e solo dopo, a termini scaduti, è stato sottoposto al Consiglio il regolamento della Commissione medesima. I consiglieri Castello, Desiderio e Michele Scinica hanno chiesto che l’Amministrazione revocasse il bando e ne presentasse uno nuovo. Al rifiuto del Sindaco, per protesta hanno abbandonato l’aula e non hanno partecipato al voto sul regolamento. E i due consiglieri del Partito democratico, Mario Fatibene e Giovanni Scinica? Sono rimasti un aula e coraggiosamente hanno votato sì insieme alla maggioranza. Lo spettacolo della votazione è stato penoso. Nei banchi della minoranza erano rimasti solo loro due, Fatibene e Giovanni Scinica: a testa bassa, circondati dai banchi vuoti, hanno alzato la mano per approvare. A testa bassa, così non hanno visti i sorrisini della maggioranza. Non posso credere che, in tutto il numeroso circolo chivassese del PD, non si trovi nulla di meglio da mandare in consiglio comunale.
Per il resto, qualche strascico del lunedì precedente, quando è stato approvato il nuovo PEC Mauriziano. Ora il progetto resterà in visione per tutti i cittadini per trenta giorni consecutivi compresi i sabati e le domeniche (dal 5 maggio al 3 giugno) negli uffici comunali, all’albo pretorio e nella biblioteca comunale. Nei successivi trenta giorni (dal 4 giugno a sabato 3 luglio) chiunque potrà presentare le proprie osservazioni scritte in triplice copia. Intanto, sul sito del Comune, l’Amministrazione si autoassolve. Matola afferma che il progetto è stato modificato «così da renderlo coerente al tessuto urbanistico e territoriale». Coerente? Una fila di palazzi alti sette piani è «coerente» con gli alberi del Parco Mauriziano da una parte e con il tessuto di casette a due piani fuori terra dall’altra parte? In base a quale strana concezione urbanistica? Forse quella del suo predecessore Fluttero? Aggiunge il Sindaco di avere «tenuto conto delle osservazioni e dei suggerimenti pervenuti da più parti nel corso di questi anni, uno tra tutte la modifica della viabilità». Per quanto riguarda gli ambientalisti l’affermazione è falsa. Gli ambientalisti si sono sempre opposti alla strada, mentre nel progetto la strada è rimasta. In subordine, chiedevano, e chiedono, che ne venga fatta solo la prima metà, dalla rotonda di Stradale Torino ai futuri palazzi del PEC, senza proseguire fino all’ingresso del Parco in Via Foglizzo. La richiesta non è stata accolta e nel progetto la strada è rimasta tutta intera. Ma a Chivasso non c’era un assessore all’ambiente? Non si chiama Enzo Falbo? Dov’è finito e che ne pensa di tutto questo?
Piero Meaglia.
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