I padroni del territorio...


Si è molto parlato nei giorni scorsi di Impregilo, a proposito di varie «opere»: l’ospedale dell’Aquila, il Ponte sullo Stretto, il TAV, i rifiuti a Napoli (su cui è da vedere Paolo Rabitti, Ecoballe. Una regione allo sbando, Aliberti Editore 2008, recensito da Guido Viale sul «Il Manifesto» del 12/07/2008). Nel libro Grandi opere di Marco Cedolin, che per iniziativa del Centro Otelli l’autore ha presentato a Chivasso il 6 febbraio scorso, Impregilo è elencata tra il piccolo gruppo di società e banche, sempre le solite, che si dividono la megatorta delle «grandi opere» italiane (da p. 179 in avanti). Ora su La Repubblica di lunedì 27 aprile Giovanni Pons ce ne racconta l’ultima conquista: l’ascesa del suo presidente Massimo Ponzellini anche alla presidenza della Banca popolare di Milano. Riporto alcuni passi dell’articolo: «Con il Tremonti bond, poi, Bpm aumenterà la sua capacità di erogazione del credito che nei prossimi anni, secondo stime interne, potrebbe incrementarsi di ben 10 miliardi di euro. Non ci si deve sorprendere, dunque, se qualche socio di Impregilo, vale a dire Salvatore Ligresti, Marcellino Gavio o Gilberto Benetton, tutti tra l' altro anche azionisti importanti di Mediobanca, abbia individuato nella Bpm il cavallo giusto per finanziare alcune grandi opere già in cantiere da tempo o che spunteranno grazie all' Expo del 2015. Riuscirà ogni volta Ponzellini a estrarre dalla tasca il famoso parere legale che testimonia l' inesistenza del conflitto di interessi mostrando a tutti la sua indipendenza da questo o quell' imprenditore? ». Anche perché subirà la pressione degli «azionisti forti di Impregilo pilotati dal banchiere di spicco che siede sulla poltrona più alta di Mediobanca [Cesare Geronzi] che cercheranno di utilizzare lui e la banca per i più svariati interessi». (Giovanni Pons, Massimo Ponzellini la lunga marcia da Romano a Giulio, «La Repubblica», 27 aprile 2009 pagina 9 sezione: AFFARI FINANZA).
Pri.Car.

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