Due questioni...

Leggendo i giornali e guardando le TV ci sono due questioni che meritano di una seria riflessione. La prima riguarda il 25 Aprile e la Liberazione. Posso capire che a distanza di tempo le posizioni politiche si sono ammorbidite, ma a tutto ci dev'essere un limite. Mettere tutto nello stesso calderone non fa bene alla Nazione e neppure alle nuove generazioni. Perche'? Perche' non si possono considerare nello stesso modo le vittime e i carnefici. Le responsabilita' non possono essere mescolate o occultate, a ognuno (sinistra e destra) spetta la propria parte di colpa in quella storia che non puo' essere cancellata.
La seconda questione riguarda la caccia che un tempo serviva all'uomo per procurarsi il cibo, mentre oggi e' un hobby costoso e inutile. Se la natura ha fatto gli animali che corrono o volano spetta sempre alla nutura ristabilire la convivenza tra uomini e animali. Come si puo' definire la caccia una passione? Uccidere animali non puo' essere una passione, ma una mattanza che vede il forte contro il debole. Come si possono uccidere animali indifesi che magari nessuno vuole poi cucinare perche' e' piu' comodo servirsi dei supermercati per fare la spesa.
Marbert.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Le posizioni che tu definisci ammorbidite, vorrei che fossero quelle che a distanza di 64 anni dalla liberazione, ci fanno finalmente sapere e capire tutto quello che effettivamente è accaduto. Quando dico tutto intendo dire che è indispensabile dirsi una volta per tutte che i nostri liberatori erano composti da tutto l'arco costituzionale contro una sola parte "fascista". A 64 anni di distanza sarebbe ora di dirsi che non solo i comunisti Italiani (parte importante) hanno avuto il merito di lottare per la liberazione. Ad esempio vorrei sapere se è vero che non è stata appuntata la medaglia al Valore per il sacrificio del partigiano Giacomo Curreno Mazzucchelli fucilato dai connazionali fascisti, perchè pare che alla sua fucilazione abbia inneggiato alla monarchia. Tralasciando il fatto che oggi stiamo ricostruendo una "monarchia di fatto" e Dio ce ne scampi, pretendo di sapere finalmente a chi devo la fortuna di essere nato in un paese libero e antifascista, a prescindere dal credo politico e dalla storia di ognuna di queste persone. Solo in questo modo potrò essere credibile e autentico nei confronti dei miei figli. Voglio potergli raccontare una storia per quanto possibile vera e non con mezze verità come è successo con me nlla scuola degli anni settanta. Solo raccontando la verità con luci ed ombre sarà possibile vivere in un paese di cittadini e non di tifosi.
Fabrizio