ASCANIO CELESTINI "Parole sante"
Edizioni EDEL/ Radio Fandango.
Recensione a cura di d.j. Saturnino.
Vincitore del Premio Ciampi 2007 come "Miglior debutto discografico dell' anno", considerato uno dei maggiori talenti letterari e teatrali dell'ultima generazione, Ascanio Celestini, dimostra di saperci fare anche con la musica e le canzoni.
"Parole Sante" (dal titolo dell'omonimo documentario recentemente presentato alla Festa del Cinema di Roma) segna il suo esordio ufficiale anche come cantante.
La sua capacità di affabulazione, l'innato ritmo vocale e l'inconfondibile piglio satirico risplendono in un disco che si riallaccia alla migliore tradizione della canzone d'autore italiana ed alla grande scuola di Gaber e De Andrè ;arrivando alla carica del miglior Rino Gaetano, fotografando con straordinaria vividezza la realtà contemporanea, fra precariato dilagante e terrorismo: "...questo posto è come il Titanic. Il transatlantico affonda e i passeggeri fanno finta di niente. Ma noi non affonderemo cantando!?".
Ascanio ha la capacità di ridare alle parole il loro senso reale, e di farci finalmente risentire parole e arie che vengono dal nostro profondo, facendo vibrare le nostre memorie. Quattordici pezzi tutti con la forza e la carica narrativa dell' attore che da il meglio di sul palcoscenico, impressioni che riesce ad imprigionare in un disco, trasmettendo le emozioni legate ai temi sociali di grande attualità come il lavoro (precario) o legati alla storia disillusa di questo paese (ascoltatevi Poveri partigiani, oppure La Rivoluzione, pezzo che apre il disco). Un disco che fra gli amanti della musica d' autore non può passare inosservato; un degno prolungamento dell' attività teatrale di questo personaggio che gioca con l' ironia per puntare il dito sui contrasti sociali del nostro tempo globalizzato.
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