Una lettera aperta al consigliere Recchia su importanti aspetti delle scelte politiche e amminsitrative chivassesi...


Caro Direttore,

sul numero del 14/01del vostro settimanale (La Voce del Canavese), Sandro Recchia, consigliere comunale di Forza Italia, sferza nuovamente l'amministrazione che egli stesso sostiene. Come altre volte, osserva che l'amministrazione impiega per la cultura denaro e risorse in misura spropositata rispetto ad altri concretissimi problemi dei cittadini, e dedica insufficiente attenzione al preoccupante futuro economico della città, ai tanti segni della sua crescente marginalizzazione. Recchia sottolinea che, mentre la politica culturale del comune è sostenuta da una «ampia comunicazione», ai cittadini vengono date ben poche informazioni rispetto ad altre importanti questioni: «Ci vorrebbe una comunicazione più diretta, più concreta e più completa…perché il cittadino che paga le tasse ha diritto di sapere». Che cosa sta facendo l'amministrazione per sostenere le attività produttive, che cosa fa per il futuro di Chind, che cosa fa per la discarica di Pogliani? Ma si potrebbe anche chiedere che cosa sta facendo per salvare il nodo ferroviario di Chivasso, risorsa strategica per l'avvenire della città: intende o no sostenere, con un briciolo di energia, il progetto di metropolitana Chivasso – Torino elaborato dal comitato chivassese?

Vorrei aggiungere che, nel dibattito in consiglio sulla recente variazione di bilancio, lo spettacolo offerto dall'amministrazione è stato indecente. I consiglieri di minoranza hanno ripetutamente chiesto le ragioni dei numerosissimi aumenti di spesa previsti. Le risposte del sindaco e degli assessori sono state a volte sconcertanti, del tipo: non siamo in grado di rispondere con precisione, le carte sono negli uffici, cosa pretendete che vi diciamo qui sui due piedi? Ma allora a cosa serve la discussione nell'aula del consiglio, davanti al pubblico, se non si sanno (o non si vogliono?) giustificare gli aumenti di spesa? Molte domande riguardavano proprio la cultura. Il vicesindaco Germani non sapeva rispondere, ma ha promesso che spiegherà tutto in una seduta della commissione cultura. Quando avverrà questa seduta? E' già stata convocata? Le sedute di commissione sono aperte al pubblico: in quella circostanza quei legittimi interrogativi verranno soddisfatti? Il culmine della sfrontatezza è stato raggiunto proprio quando Giovanni Scinica, capogruppo allora dei Ds, ha domandato quali ragioni giustificano il previsto aumento delle spese per la comunicazione. Allora ha preso la parola il sindaco: a sentire il tono della sua risposta, molti come me tra il pubblico sono rimasti allibiti. Si è visto in azione un Matola inedito, sgarbato e arrogante, che in malo modo ha quasi rimproverato Scinica di avere osato chiedere informazioni, di avere avuto l'ardire di pretendere spiegazioni, come se non stesse facendo che il suo dovere di consigliere. Scinica aspetta ancora adesso la risposta. Matola si sta montando la testa, come le recenti interviste dimostrano.

Ma tornando alla spese per la cultura, si deve riconoscere che Germani trova una buona sponda nell'assessore regionale Oliva: la Regione Piemonte non manca mai di sostenere le iniziative culturali chivassesi, per discutibili e dispendiose che siano. La Regione appoggia a prescindere. Avversari politici, Germani e Oliva sono uniti nello spendere, tanto i soldi non sono loro. E allora forse Giovanni Scinica, dopo avere giustamente fatto a Chivasso le pulci alla giunta di centrodestra, dovrebbe anche fare un salto a Torino, all'assessorato regionale alla cultura, a chiedere spiegazioni al suo compagno di partito.

Piero Meaglia.


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