GLI IMPUNITI

In una delle fotografie pubblicate su queste pagine potete vedere ciò che resta di un albero abbattuto sabato 15 dicembre nel Parco Mauriziano di Chivasso. Il sindaco aveva naturalmente garantito che non sarebbe stato abbattuto alcun albero. Nelle altre foto potete ammirare la successiva devastazione del Parco, compiuta tra lunedì 17 e mercoledì 19: l'asportazione della terra, il grande buco nero che ne è rimasto, e poi il cemento che si è mangiato per sempre una porzione dell'antico Parco Mauriziano. Siamo nella parte del parco in cui l'Amministrazione comunale sta costruendo la famigerata nuova sede degli scout locali. Famigerata perché sarà il primo edificio che sorgerà dentro il Parco Mauriziano, il primo atto di urbanizzazione del più bel parco di Chivasso, finora rimasto miracolosamente intatto.


Per l'amministrazione comunale non basta tutto ciò che già minaccia il parco: i capannoni che sorgeranno prima o poi nel grande prato a fianco di via Settimo, destinato dal piano regolatore ad attività artigianali; il complesso edilizio che verrà realizzato in un'area confinante col parco, il cosiddetto Pec Mauriziano; una attività industriale o commerciale, forse un supermercato, che nascerà anch'esso ai confini del parco, utilizzando il grande capannone bianco che entrando si scorge a sinistra; e soprattutto una strada di grande traffico che sarà costruita ai bordi del parco in base ad una convenzione tra il Comune di Chivasso e le Ferrovie dello Stato (RFI), una strada che avrà un effetto devastante, in quanto ad inquinamento e rumore, su un parco non molto grande. Una strada che verrà costruita dalle Ferrovie con soldi pubblici che serviranno a rovinare un parco pubblico che l'amministrazione comunale aveva comprato con altri soldi pubblici. Un parco che l'amministrazione aveva trionfalmente dichiarato di aver comprato per metterlo a disposizione di tutti i chivassesi, e che invece andrà a vantaggio soprattutto di pochi soggetti privati: i futuri costruttori dei capannoni di via Settimo, il gruppo locale degli scout, i costruttori del Pec Mauriziano, i proprietari del grande capannone bianco (o Rosso?). E forse siamo solo all'inizio.


Tutta questa devastazione non bastava all'amministrazione comunale. Ci voleva la ciliegina sulla torta: la costruzione di un edificio proprio all'interno del parco, da adibire a sede degli scout. L'aria di Chivasso è inquinatissima, come dimostrano i dati Arpa riportati sul sito del Comune. A novembre le polveri sottili hanno superato il limite massimo consentito dalla legge per 16 giorni su 30. Ma l'amministrazione comunale, come se nulla fosse, elimina sistematicamente i pochi alberi e il poco verde che ancora ci sono in città.


E' sconcertante anche la vicenda del cantiere della casa scout. Per tre giorni, da lunedì a mercoledì, il cantiere è rimasto, come dimostrano le foto, privo delle misure di sicurezza: non c'era la recinzione che serve ad impedire che qualcuno entri e si faccia male; non c'era il cartello che avrebbe dovuto indicare il nome dell'impresa, i dirigenti, i responsabili, i funzionari comunali preposti alla direzione e al controllo dei lavori; i proprietari dei cani facevano lo slalom tra le betoniere per portare gli animali nell'area di fronte. Chi è il responsabile di tutto questo? I funzionari comunali? L'assessore ai lavori pubblici? Il sindaco Matola? Chi avrebbe dovuto vigilare sul cantiere?


La probabile violazione delle norme di sicurezza è stata segnalata alla Polizia municipale e allo Spresal, l'ufficio dell'Asl che deve occuparsi della sicurezza dei luoghi di lavoro. Non so se hanno controllato, e quanto hanno aspettato a controllare. Lo chiedo al Sindaco e alla direzione dell'Asl. Comunque sia, il cantiere è rimasto per tre giorni tal quale l'ho descritto. Non mi pare che sindaco e assessore si siano molto preoccupati. Hanno altro per la testa. Una caratteristica dei membri della "casta" è di considerarsi degli impunibili e degli impuniti. Nessuno li toccherà, possono fare quello che vogliono e dormire tranquilli. "Impuniti" è il titolo del libro di Antonello Caporale, che prosegue il racconto delle gesta della "casta" di Stella e Rizzo. Una buona lettura per Natale, per comprendere se ancora ce ne fosse bisogno il cinismo di chi ci amministra.



Piero Meaglia.


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