Dopo la fine dell' Unione...il marcio su Roma...






Il Berlusca minaccia di portare a Roma milioni di italiani pur di andare subito al voto. Anche i suoi fidi alleati leghisti e neofascisti (...questi ultimi di marce su Roma se ne intendono) scalpitano. Anche dopo le consultazioni con il Presidente della Repubblica il nano di Arcore non cambia idea perchè è convinto di poter vincere tutto e subito. Difficile dargli torto: dopo circa due anni di governo-mortadella che, grazie alla legge elettorale voluta proprio dal Berlusca che ha lasciato uno scarso margine di vantaggio al Senato, è difficile trovare qualche italiano entusiasta di questa esperienza governativa... Adesso Veltroni prova a mischiare le carte, parlando, oltre che di un' auspicabile nuova legge elettorale, anche di aumenti ai salari dei lavoratori dipendenti, inesorabilmente fermi da almeno 6 anni... ma non sarebbe stato meglio farli già almeno un anno fa questi aumenti? Forse adesso quello che fu il "governo dell' Unione" non si troverebbe in caduta libera di consensi. E dire che, specie durante il primo anno di governo-mortadella, tutti i moderati della coalizione erano lì ad aspettare che la parte sinistra dell' Unione (la cosiddetta mal ribattezzata "sinistra radicale" per intenderci), fosse quella in grado di mettere in difficoltà l' esecutivo. Invece, a parte il caso del fenomeno-Turigliatto, le minacce, quelle vere, che hanno pugnalato a morte il governo, sono giunte dai settori piu' clericali (Mastella) e liberisti (il tagliatore di pensioni Dini) della coalizione che aveva vinto le elezioni nella primavera del 2006. Cosa ci aspetta ora? C' è gran confusione sotto il cielo della politica, anche sotto quello della sinistra sociale ed ambientalista, quella che vorrebbe costituirsi in Sinistra Arcobaleno: sarà meglio sbrigarsi, altrimenti l' Arcobaleno non comparirà in cielo (e neanche in Parlamento...) dopo questo ennesimo temporale italiano...

Spartako.

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