I movimenti che si sono espressi in modo scoordinato tra il 2010 e il
2011 non hanno arrestato l’offensiva finanziaria perché la democrazia e
la protesta non hanno alcuna efficacia nell’Europa del dogma
monetarista.
La democrazia è cancellata da organismi di decisione su cui le
istituzioni parlamentari non hanno alcuna influenza, come mostrarono in
maniera definitiva le dimissioni imposte a Papandreou che aveva osato
chiamare il popolo greco a decidere con un referendum su misure decisive
per il suo futuro. Il piano dell’astrazione finanziaria è inattingibile
da parte delle forme di azione tradizionali dei movimenti. Lo sciopero
come la dimostrazione e perfino l’azione popolare armata non possono
incidere su dinamiche totalmente disincarnate come quelle della finanza.
La sola strada per la sopravvivenza sociale è quella di una
sottrazione attiva, che deve organizzarsi a livello economico con
l’insolvenza di massa, a livello monetario con la creazione di monete
comunitarie come quelle che stanno nascendo e dovranno diffondersi man
mano che il disastro economico si approfondisce. E dovranno organizzarsi
con la ricostituzione dell’orizzonte culturale, immaginativo, entro il
quale si muove la vita sociale.
Ma perché un simile processo si consolidi occorre un grado di
solidarietà che la società europea, devastata dalla precarizzazione
del lavoro e dal predominio culturale del principio di competizione,
non possiede più. Soltanto a partire da una solidarietà sociale che al
momento appare dissolta dalla depressione competitiva, diventa possibile
intraprendere un processo duplice: insolvenza attiva, appropriazione,
creazione di forme di scambio sottratte al ciclo monetario – e
riattivazione dell’energia immaginativa della società.
La presentazione della lista Tsipras può funzionare come l’attivatore
dell’energia solidale se sappiamo comprenderne la possibile funzione.
La sua funzione non è l’opposizione politica, né aspirazione a ruoli di
governo. La sua funzione è quella di disegnare un nuovo orizzonte per il
processo europeo. E’ una funzione essenzialmente culturale,
essenzialmente immaginativa: come può la società europea sottrarsi al
dominio finanziario?
Immaginiamo che un giorno non lontano l’edificio finanziario crolli
(fantasia non tanto improbabile). Forse per questo i medici perderebbero
la loro capacità di curare, e gli informatici perderebbero la loro
capacità di creare software, e i poeti la loro capacità di costruire
castelli di parole? Certamente no. La società europea è enormemente
ricca, checché ci vengano a dire i lugubri funzionari dell’economia
finanziaria. E’ ricca di competenze intellettuali, di capacità tecniche,
ma se si vuole evitare l’impoverimento occorre sottrarre la potenza
dell’intelletto generale dal dominio formale del capitalismo
finanziario.
La candidatura Tsipras è l’occasione per iniziare una campagna –
essenzialmente culturale – per l’indipendenza della società dalla forma
che la intrappola.
Franco Bifo Berardi.
Nessun commento:
Posta un commento