PIEMONTE - In aumento le manifestazioni di protesta dei lavoratori del settore agricolo.
Sobo i braccianti – spesso i migranti di origine africana – che protestano per chiedere condizioni di lavoro e anche di alloggio dignitose.
L’ultimo esempio è quello di Saluzzo. Si tratta di una località piemontese della provincia di Cuneo.
Qui, in estate, sono molti i migranti che cercano un’occupazione e si offrono come lavoratori dell’agricoltura, ma anche come raccoglitori di pesche, mele e prugne. A Saluzzo i lavoratori, due giorni fa, sono scesi in piazza. Hanno sfilato lungo le vie cittadine: avevano sete e chiedevano di usufruire dei servizi idrici.
Sobo i braccianti – spesso i migranti di origine africana – che protestano per chiedere condizioni di lavoro e anche di alloggio dignitose.
L’ultimo esempio è quello di Saluzzo. Si tratta di una località piemontese della provincia di Cuneo.
Qui, in estate, sono molti i migranti che cercano un’occupazione e si offrono come lavoratori dell’agricoltura, ma anche come raccoglitori di pesche, mele e prugne. A Saluzzo i lavoratori, due giorni fa, sono scesi in piazza. Hanno sfilato lungo le vie cittadine: avevano sete e chiedevano di usufruire dei servizi idrici.
Molti
tra i braccianti vivono in condizioni precarie. Si trovano in un
accampamento/alloggio di fortuna all’interno del distretto cittadino e
in baracche senza elettricità, senza acqua.
Insufficienti i servizi di alloggio che ha offerto il comune e Coldiretti.
Quando
i migranti hanno cercato di attaccarsi alla rete idrica comunale in
modo abusivo si sono visti interrompere la fornitura d’acqua, scelta
dell’amministrazione.
Il sindaco ha messo due giorni fa una
fontana all’accampamento di migranti, ma potrà essere utilizzata solo
per bere, non per lavarsi.
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